Battere la Lazio, ecco cosa ci vorrebbe per rasserenare gli animi e arrivare meno sfiniti e nervosi alla fatidica data del 28 maggio, quando si volterà finalmente pagina.

Una prova piena di rabbia agonistica e di buon calcio, una prestazione stile secondo tempo a Genova, qualcosa che riconcili con il piacere di andare a vedere la Fiorentina.

Hai voglia a dare i dati ufficiali, che parlano sempre di 26/27 spettatori, la verità è che più di un quarto degli abbonati rinuncia al Franchi perché non ne può più dei contorsionismi verbali di Sousa, dei silenzi della società e della mollezza dei giocatori.

E il bello è che la classifica è meglio dell’aria che si respira in giro: una vittoria contro una delle squadra storicamente più antipatiche del campionato sarebbe come quando si rifanno i letti e nella stanza si aprono le finestre.