Capita che qualcuno mi faccia i complimenti per Radio Sportiva, credendo che ne sia ancora il direttore quando invece ho dato le dimissioni più di due anni fa

Così come molti pensano che Sportiva sia stata una mia idea e anche in questo caso si congratulano per la brillantezza dell’intuizione.

L’ho sempre detto ai diretti interlocutori e lo ribadisco pubblicamente: l’idea non è stata mia, ma di Loriano Bessi, che mi propose il progetto nell’estate del 2010: io ne sono stato solo l’ingegnere “giornalistico”, nel senso che con le poche forze che avevamo a disposizione ho costruito una struttura da zero, non occupandomi naturalmente delle questioni economiche che non mi competevano ed intervenendo da pompiere solo quando la situazione stava diventando incandescente.

Con l’aggiunta di un particolare che ci ha condizionato fin dall’inizio: nel primo anno di Sportiva, il 2011, era saltato il sistema di rilevazione degli ascolti, per questa ragione la Radio era splendida da ascoltare (cioè in pratica senza pubblicità, che nessuno pianificava), ma i conti erano ovviamente da brividi.

Comunque sia, abbiamo retto il colpo e siamo andati avanti per oltre quattro anni scalando le classifiche  con una dedizione al lavoro dei ragazzi che avevo scelto uno per uno che raramente ho riscontrato in altre redazioni.

A due anni dal mio addio la formula è rimasta quella studiata nel 2010, sono arrivate nuove voci tutte molto professionali, ed è rimasta gran parte della mia squadra che ha continuato a macinare consensi e ascolti.

Per questo motivo mi si è stretto il cuore quando ho letto che quello che tante volte era stato minacciato si verificava davvero: lo sciopero della redazione.

In molti mi hanno chiesto cosa avrei fatto se fossi stato ancora il direttore di Sportiva e sinceramente non ho saputo rispondere perché nelle situazioni bisogna esserci e mi ha sempre dato noia chi spara sentenze da lontano, senza conoscere nulla o quasi.

Posso però con certezza dire quello che non avrei fatto: non sarei mai andato in onda per rispetto alla “mia” redazione e se qualcuno lo avesse fatto al posto mio avrei rassegnato immediatamente le dimissioni.