Continua la mia personale battaglia con questa schiena che da oltre una settimana mi sta facendo diventare matto e quindi domani non sarò a Verona.

Ho quindi un bel po’ di tempo per riflettere e guardare le immagini che arrivano dalle zone terremotate e oltraggiate della nostra meravigliosa Italia.

La riflessione mi induce a relativizzare i miei piccoli guai personali, perché veramente (e questo l’ho sempre pensato) c’è gente che sta molto, ma molto peggio di me, che continuo a ritenermi molto fortunato nonostante i diversi giorni all’ingiù che uno può passare.

C’è l’ammirazione per come queste persone flagellate dalla morte e dalla paura stanno affrontando questa che è un’autentica catastrofe, ancora più devastante sul piano psicologico, perché si può ricostruire una casa, ma dalla paura ci si riprende malissimo.

Ascolti le interviste, guardi i volti di chi sta là e ti chiedi: ma io riuscirei ad essere così?

E ancora: cosa potrei fare per aiutare chi sento molto vicino a me in questo momento?

Poco, se non qualcosa di materiale e certamente non basta, ma alla fine è meglio che niente.

 

Esiste poi un’altra emergenza, grave, e riguarda gli animali delle zone terremotate

Chi li ha in casa può capire lo straziante disagio di cani, gatti e di chi in questo momento è ancora più indifeso degli altri

Monica Senso, una volontaria fiorentina, sta raccogliendo le adesioni di chi vuole dare una mano per dare stallo o adozione ai cani, il suo numero di cellulare è 331 3121217

E chiunque può fare qualcosa, lo faccia, grazie