Guardate che non è mica facile battere sistematicamente o quasi tutte quelle meno forti.
Ci vuole una gran testa, è proprio lì che si vede la mano dell’allenatore, perchè mica puoi spiegare a Mutu o Liverani come fare un dribbling o un lancio, però puoi disegnare tatticamente una partita e allenare le teste dei giocatori a tenere sempre alta la concentrazione.
Momento decisamente positivo per Semioli e Pazzini, anche se il gol di Cacia creerà felici problemi di abbondanza in attacco dove sta per tornare pure Bobone.
E’ invece inspiegabile il momeno no di Pasqual, ragazzo maturo che ha conosciuto il pane duro della gavetta e che escludo si sia montato la testa.
Però non va, palesemente non va, anche se nel finale di gara si è intravisto qualche flebile segno di miglioramento.
Sento nell’aria che queste due sfide con l’Everton eccitano come una partita con Milan e Roma, cioè appena un gradino sotto l’Inter e la Juve e questo mi pare un bel sucesso per la tanto vituperata Coppa Uefa, che e me, che nel 1990 sono stato a Torino ed Avellino, piacerebbe vincere.