Guardiamo se riesco a farmi capire una volte per tutte su Pantaleo Corvino.
Leggo semplicemente i numeri, mi volto all’indietro e scopro che mai da quando seguo professionalmente la Fiorentina, stiamo parlando degli ultimi trent’anni, la squadra ha imbroccato tre ottime stagioni consecutive.
Certo, Prandelli è straordinario, ma io non ho ricordi di una squadra costruita male che poi faccia faville.
E allora li vogliamo mettere se non sullo stesso piano, almeno vicini Prandelli e Corvino?
Per questo dico con convinzione che è il migliore degli ultimi venticinque anni e chi pensa che tale affermazione sia frutto della mia paura di non avere più interviste da parte sua offende me e offende pure Corvino.
Tanto per chiarirci una volta per tutte: chi scrive è riuscito a sopravvivere ad una congiunzione astrale che ad un certo punto della sua vita professionale lo vedeva contrapposto contemporaneamente a Batistuta, Antognoni, Poggi e Malesani, quindi cosa volete che sia se qualche volta Pantaleo mi tiene il broncio?
Corvino è abile, molto abile come direttore sportivo, che non vuol dire solo comprare o vendere i giocatori.
Esiste infatti la gestione dei rapporti durante l’anno, fatto di cui si parla pochissimo perché pochissimo si sa e questo è un altro suo merito.
Poi c’è la gestione mediatica e qui siamo al quasi disastro.
Ci sarà pure un motivo se diciotto mesi fa i tifosi intitolavano entusiasti una via a Pantaleo, mentre adesso una percentuale minima eppure significativa di loro lo contesta.
Corvino vede troppi nemici nella stampa, vorrebbe il plauso continuo e generalizzato per quello che ha fatto (e ha fatto molto), confonde a volte i giornalisti con i tifosi.
Ma noi possiamo/dobbiamo analizzare, porre domande anche scomode, dire la nostra, l’importante è che si faccia con onestà intellettuale.
Non è quindi possibile che le sue ultime conferenze stampa di Corvino con la squadra al quarto posto e ancora in corsa per Uefa e Coppa Italia si trasformino in una rissa continua con i media.
Basta ricordare la sua ultima intervista a Radio Blu: io facevo normalissime domande e lui per dieci minuti si è scatenato contro me e la stampa, che a suo dire riportava male il Corvino pernsiero ai tifosi.
Poi si è calmato ed è cominciata la vera intervista, ma prima sembrava caricato a molla.
Non credo sinceramente che a livello di immagine una società che ha come massimi esponenti i fratelli Della Valle, come dire lo stile fatto persona, ne esca troppo bene.
Come ho già detto, però, questo aspetto è marginale rispetto al resto, perché a me come a voi interessa il Corvino che fa il bene della Fiorentina e mi pare che su questo ci sia poco da dire.
Meglio un direttore sportivo iracondo ma capace che un altro che si presenta bene, sorride affabile alle nostre domande, ti porta fuori a cena, però poi costruisce una squadra da decimo posto.
E una squadra da decimo posto anche con un allenatore straordinario come Prandelli può al massimo arrivare ottava…

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