Quando frequentavo le medie l’Europa era solo un continente in cui sapevamo essere inserita l’Italia.
In più c’era questa cosa misteriosa chiamata MEC, che a noi ragazzi, e penso un po’ a tutti, diceva poco o niente.
Sei Paesi, se non ricordo male, e ci si fermava lì, a me piaceve perché, se non ricordo male, l’atto costitutivo era avvenuto a Roma, quindi in casa nostra.
Oggi che soffiano venti anti-europeisti un po’ ovunque, mi piace ricordare quei tempi in cui tutto quello che facciamo oggi, se ce lo avessero raccontato, ci sarebbe sembrato fantascienza.
Non cambiare i soldi girando per il vecchio Continente, non pagare i dazi, non attendere ore agli aereoporti per passare la frontiera, la libera circolazione delle persone e quindi delle idee, essere più forti insieme contro le altre potenze del mondo.
Sono convinto che un eventuale Italexit prenderebbe una sonora sconfitta e mi pare che pure Salvini stia spingendo poco sull’acceleratore, mentre i 5 Stelle stanno studiando per governare e hanno quindi abbandonato certe derive eurofobe.
Speriamo comunque di non doverci nemmeno arrivare a votare per una cosa del genere, anche se il giudizio popolare è sacro e nemmeno capisco il raccogliere firme in Inghilterra per votare di nuovo: e se avesse vinto il remain che avrebbero fatto gli altri?