Aria da grande trasferta, si parte con la consapevolezza di giocarcela alla pari.
C’è meno grandeur rispetto ai tempi di Cecchi Gori, mi sembra, ma sono sensazioni personali, un clima più vicino all’anno dello scudetto rubato.
Per me Kalinic gioca e Rossi va in panchina e comunque azzeccare la formazione è un esercizio da scommettitori più che da giornalisti sportivi.
Napoli evoca ricordi dolci, più che quelli amari che per me sono concentrati soprattutto sul 3 a 2 del 1989, dopo la doppietta di Baggio.
Ma in quello stadio hanno segnato reti storiche anche Antognoni e Batistuta, insomma un pezzo della nostra vita viola è transitato da quelle parti.