Stasera Firenze si ferma per permettere il trasporto dei piccoli malati dal vecchio al nuovo Meyer.
Saranno gli anni che passano, saranno i tre eredi Guetta che mi riempiono la casa e la vita, fatto sta che io su queste cose non riesco a trattenere l’emozione.
E allora penso allo strazio delle famiglie, a quelle domande senza risposta che si pongono i bambini malati, ai loro loro occhi che chiedono aiuto per fermare il male, ai genitori che assistono impotenti a tutto questo.
Il dolore è sempre difficile da sopportare, ma questo è davvero insostenibile e non esiste tempo che riesca a lenire il tormento di una scomparsa innaturale.
Mi piacerebbe che almeno per un minuto ci pensassimo tutti oggi, che rivolgessimo una preghiera (anche quelli che non credono o che come me hanno molti dubbi) perché arrivi la guarigione.
Non sarà molto, ma ci farebbe uscire per qualche istante dalle nostre solite (spesso inutili) battaglie.