Così muore un italiano
Io non riesco a togliermelo dalla testa.
Ci pensavo quando è successo e ci penso ora che le immagini sono chiare, pur se bloccate un attimo prima dell’esecuzione.
Ma che forza d’animo doveva avere dentro Fabrizio Quattrocchi, sentendo la fine vicina, per arrivare a pronunciare quelle parole: “adesso vi faccio vedere come muore un italiano”?
Ci sono uomini sorprendenti: sono certo che se l’avessi conosciuto, almeno da quello che ho letto su di lui, uno così non mi sarebbe affatto piaciuto, perché troppo lontano dal mio modo di intendere la vita.
Eppure un gesto come quello, un atto così straordinario e impensabile, lo ha fatto entrare nella mia quotidianità.
E un po’ credo anche nella vostra.
Ho letto i vostri commenti e vorrei precisare che non considero Quattrocchi un eroe, più semplicemente penso che l’atteggiamento dimostrato prima di sapere di morire, quando cioè tanti sono disposti a barattare il senso di una vita per una proroga dell’umana esistenza, sia stato assolutamente unico.
Gennaio 9th, 2006 alle 22:47
Anche a me hanno fatto la stessa impressione quelle immagini, ma poi penso che, da quello che si è saputo, era (ne più ne meno) un mercenario ed io i mercenari non gli ho mai amati e continuerò a farlo. Certo è che sono dispiaciuto per la morte di un uomo ma cinicamente dico che in Irak ci sono oltre 50 morti (di morte violenta) il giorno e li metto (quantomeno) alla pari di Quattrocchi. Sono molto più dispiaciuto per tutti i morti sul lavoro nel nostro paese (per non guardare anche in casa degli altri…).
Gennaio 10th, 2006 alle 00:31
Probabilmente era un uomo che credeva in se stesso e in quello che faceva senza una grossa stime di se non avrebbe potuto secondo me regire in quel modo all’incubo che stava vivendo
Gennaio 10th, 2006 alle 00:51
BAH… A PARTE IL FATTO CHE NON HO BEN CAPITO CHI ABBIA RIPORTATO QUELLE PAROLE, VISTO CHE I RAPITORI NON PARLAVANO UN H DI ITALIANO E I COMPAGNI DI QUATTROCCHI ERAN STATI DIVISI, NON ULTIMO QUELL’AGLIANA CHE HO TROVATO A FARE IL GRADASSO IN UNA DISCOTECA MENTRE FACEVA IL BUTTAFUORI (SI VEDE CHE IL “SOGGIORNINO” NON GLI HA INSEGATO NULLA SU COME SI RISPETTA LA GENTE, SPECIE QUELLA CHE NON TI HA FATTO NULLA DI MALE), MA POI, PREMESSO CHE LA PIETà NON SI NEGA A NESSUNO, SALVO PEDOFILI E GENTE SIMILE, LUI NON ERA ANDATO ALTRO CHE A FARE IL SUO LAVORO, CIOè IL MERCENARIO PER NON SO QUANTI MILIONI AL MESE, QUINDI PER ME è UN NORMALE “CADUTO SUL LAVORO”, ANZI CHI PIGLIA 900 EURO AL MESE PER STARE SU UN’IMPALCATURA A RISCHIARE LA VITA PER SFAMARE I FIGLI MERITA 10.000 VOLTE + RISPETTO.
DETTO QUESTO, E SAPENDO DI ESSERMI ATTIRATO PARECCHIE “CRITICHE”, UN SALUTO E RIPOSI IN PACE.
Gennaio 10th, 2006 alle 00:57
HO LETTO SU INTERNET ALCUNE COSE CHE MI ERANO SFUGGITE, E LA PARTE INIZIALE DEL POST, CHE AVEVO SCORSO RAPIDAMENTE… MA LA MIA SECONDA PARTE DEL POST RESTA INVARIATA…
SALUTI
Gennaio 10th, 2006 alle 02:08
Ciao David. Io conosco benissimo la sorella di Maurizio Agliana, uno di quelli che era in prigionìa con Quattrocchi e che per fortuna alla fine venne liberato. Francamente nemmeno io condivido ciò che fanno ed il loro modo di intendere la vita, ma se ci estraessimo un attimo dal contesto e pensassimo che quello è ed era un lavoro come un altro, per portare la pagnotta a casa, non posso non rimanere estasiato dal coraggio di quell’uomo. Io non conosco bene il motivo per cui si trovasse lì, so che quella frase io non riuscirei mai a pronunciarla, e proprio per questa “mancanza” di fegato e di pensiero non potrei mai fare quello su cui aveva costruito la sua vita Fabrizio Quattrocchi. Alla fine, che cosa facesse cosa importa?Resta solo una vittima di questa guerra ignobile e, david, io voglio essere sincero come le tue telecronache, io non sono certo di sinistra come qualcuno leggendo potrebbe pensare. Ma non ho mai pensato all’intervento in Iraq come qualcosa di giusto. Quattrocchi molto probabilemente ci credeva, ma adesso non importa. Resta solo una bara con una bandiera ricoperta da un tricolore, sulle ali di quella libertà che quei signori attaccati alle loro poltrone decidono un giorno di attaccare e quello dopo di uccidere.
Gennaio 10th, 2006 alle 07:51
E’ vero che è entrato nell’immaginario collettivo con un gesto da eroe, di quelli, come si suol dire, di altri tempi. Così sognavamo da piccoli, la grande impresa, eclatante, che porta al sacrificio estremo. L’ultimo atto di fronte al Nulla che ti fa comportare da eroe anche quando non ne avresti voglia, una decisione estrema che dà coraggio anche a chi non ne avrebbe. Come contrappunto porrei i banali atti quotidiani, che sommati ad uno ti portano a sopportare le miserie di una vita normale. I tuoi appunti mi portano a riflettere sulla differenza, o somiglianza, fra la straordinarietà dell’eccezione e la banalità del normale. Chi è più eroe? Chi fa un atto sublime non avendo nulla da perdere o chi può scegliere e sopporta mille sacrifici che non si vedono? saluti violissimi e…buona cronaca!
Gennaio 10th, 2006 alle 08:05
per me e’ e rimane un povero deficiente che pur di provare emozioni al limitre si mette a fare lo sbruffone anche in punto di morte gli eroi caro davide sono un’altra cosa e in giro per il mondo a fare del bene a gli “ultimi” ce ne sono tanti anche senza scomodare preti e monache. un saluto
Gennaio 10th, 2006 alle 08:23
Credo che “Un italiano” muoia come tutte le altre persone di questo pianeta… ma a parte questo non so se Quattrocchi abbia davvero pronunciato queste parole prima di morire (che senso avrebbe? eh?)
Resta il dramma, o meglio la tragedia di una morte inutile che si doveva evitare.
Il video dell’esecuzione cosa ci ha detto di nuovo e di significativo?
Gennaio 10th, 2006 alle 08:44
secondo me non è morto da eroe, bensì da bischero…. Non si puo andare a fare la guardia del corpo in un paese con la guerra e sperare di tornare a casa dalla mammina come se nulla fosse… muoiono ogni giorno prsone esperte come i militari, persone preparate… inutili le parole della sorella di Quattrocchi ieri su rai uno, inutile infatizzarlo e scaricare colpe sullo stato, e cosa vorrebbero ora???
Anche io sognavo di andare in guerra, di combattere in prima linea per chicchessia o per chissaquale ideale, ma avevo fantasia e soprattutto 6 anni…..
Gennaio 10th, 2006 alle 09:00
secondo me lui nn l’ha neanche capito che quelli facevano sul serio.
Gennaio 10th, 2006 alle 09:14
Disgraziati quei popoli che hanno bisgono di eroi. Mi sembra che il concetto espresso da Bretch meglio rissuma l’inutilità al limite della tragica smargiassata che una persona razionale, non importa se italiana o di altra nazione, può pronunciare in punto di morte. Ammesso che questa razionalità , di star per morire, faccia parte del bagaglio emotivo di questi “eroi”. CARO David non credo ci sia niente nè di eroico nè da portare ad esmpio e tanto meno da far entrare nellapropaia viata, nel conmportamento di uno che per la pagnotta non esita ad uccidere.
Claudio
Gennaio 10th, 2006 alle 09:28
condivido perfettamente il blog di guetta, anzi l’ho molto apprezzato prorpio perchè quattrocchi(lasciando stare i motivi per cui era lì, e cmq non erano certo motivi di “guerra” ma semmai “vigilanza”…e poi ognuno fa quello che vuole no?) rappresenta quel coraggio e forza d’animo che ormai nelle nostre città e lavori non esiste più…ma pensate se voi vi foste ritrovati nella sua situazione,provate solo ad immaginare di essere inginocchiati,incappucciati,con la consapevolezza che vi stanno per sparare in testa in un luogo a migliaia di chilometri da casa vostra, e per un motivo che dire “futile” è dire veramente troppo…e ricordate bene che quegli assassini spietati non hanno ucciso solo quattrocchi(cioè italiano e quindi di un paese in guerra..) ma anche persone appartenenti a stati che con la guerra non c’entravano niente(tedeschi,francesi…)….questo spiega come il suo assassinio è stato un atto totalmente GRATUITO E INFAME, e non fa altro che aumentare la mia considerazione di un uomo che, poco prima di morire, ha ricordato ai suoi assassini la sua patria e le sue origini…quanti di noi invece sarebbero stati lì a piagnucolare??? forza viola,lorenzo da firenze
Gennaio 10th, 2006 alle 09:35
Quando una persona perde la vita non può che dispiacere, e così è stato anche nel caso di Quattrocchi…ma non ricordiamoci di quanto sia atroce la morte solo quando uccidono qualcuno dei “nostri”. Non si è terroristi solo se si è nati più a est del 25esimo meridianoE: molti iracheni non hanno mai avuto il tempo di rendersi conto che stavano per essere uccisi.
Quando si fa la guerra purtroppo ci sta di perder la vita…quindi nessun dramma per Nassiria e ancor meno se si sfrutta palesemente la guerra a scopo di lucro, come Quattrocchi. …o quantomeno, ci sono centinaia di drammi più gravi e orribili: quelli di chi muore in casa propria!
Gennaio 10th, 2006 alle 10:37
Non scrivo per commentare il messaggio di Davide,sul quale per altro si po’ essere d’accordo,ne per dire qualcosa sulla morte di Quatrocchi.E questo non per cinismo ma per quel sentimento perso e disperato che mi avvolge di fronte alla morte di una persona,soprattutto di fronte ad una morte inutile ed ingiustificata,semmai la morte puo’ essere giustificata.Riprendo dall’inizio per dire che ringrazio Davide per queste pagine di “non calcio” che ci regala.Perche ‘aldila delle solite frasi di rito tipo ” non c’e’ solo il calcio”,la realta’ e’ che invece per molta,per troppa gente,c’e’ solo il calcio.Queste riflessioni “diverse” di Davide ed anche degli altri,mi fanno bene .
Gennaio 10th, 2006 alle 10:58
Proviamo a chiarirci un pò le idee.
Se uno combatte fa bene o male?
Se uno combatte per la libertà di un Paese fa bene o male? Soldi o non soldi, è un eroe o no?
La guerra per la libertà di un Paese è giusta o no?
Altan ad uno dei suoi personaggi farebbe dire âDipende, chi lâha detto?â?
Eâ proprio così. E allora facciamo un gioco:
Se la frase fosse stata âVi faccio vedere come muore un camerata itaianoâ?, come Beha sosteneva avesse detto Quattrocchi, che effetto vi avrebbe fatto?
E se fosse stata âVi faccio vedere come muore un comunista italianoâ? e lâavesse pronuciata, che so, un giovane DâAlema in Cile, cosa avreste pensato? (magari … oggi sarebbe su tutte le magliette invece che in barca)
Poniamoci le domande giuste:
Io non penso che la domanda giusta sia: âla guerra è giusta o sbagliata?â?
La domanda giusta è âla guerra è efficace? risolve i problemi?â?
E poi conta soprattutto da che parte si sta, conta solo il colore!
perchè se sei rosso: gli americani sono imperialisti, i preti sono infami, gli israeliani a cominciare da Sharon devono crepare, ma non gli ebrei di casa nostra perché loro sono amici nostri, il terrorismo islamico è solo resistenza contro gli oppressori.
Se sei nero: gli americani sono imperialisti, i preti sono infami, gli israeliani a cominciare da Sharon devono essere piallati, e anche gli ebrei di casa nostra perché sono la stessa cosa, il terrorismo islamico lâhanno inventato gli americani, e Di Canio (che già di nome sembra un moccolo) esprime solo unâopinione.
Se sei bianco o azzurro: gli americani ci hanno liberato prima dai nazisti e poi dai comunisti e continuano a combattere per la libertà , la Chiesa è lunico baluardo contro la mancanza di valori, i comunisti sono sempre stati degli assassini (60 milioni in Russia, chissaquanti in Cina, Corea del Nord, Cuba, e poi Moro, il Papa e …), gli israeliani e i palestinesi hanno diritto a vivere nella loro patria in sicurezza, il terrorismo è il male di oggi.
Io penso che oggi lâitaliano tipo sia il ragazzo che va alla marcia per la pace con la bandiera di Che Guevara: uno che non câha capito un cazzo!
Che si vinca o che si perda
Forza Viola, juve merda
Gennaio 10th, 2006 alle 11:04
La frase “vi faccio vedere come muore un italiano” qualifica perfettamente le persone come Quattrocchi.
Razzisti.
Se avesse detto “vi faccio vedere come muore un vero uomo” avrebbe esaltato sè stesso in quanto tale e non in quanto appartenente ad una categoria o nazionalità o razza superiore. Sarebbe stato forse arrogante o presuntuoso, o, più probabilmente avrebbe detto a quegli esseri che non mi degno neanche di chiamare uomini, io Fabrizio Quattrocchi sono migliore di voi spietati assassini non perchè io italiano e voi arabi ma perchè io uomo e voi quattro o cinque davanti a me solo puri e semplici pezzi di merda ( scusate il francesismo ma rende l’idea ).
Dicendo italiano ha sminuito sè stesso togliendosi individualità e nascondendosi dietro alla razza. Io superiore in quanto italiano, voi inferiori perchè arabi.
Io questo atteggiamento lo chiamo solo in un modo: razzismo appunto.
Per concludere vorrei chiedere alla sorella di Quattrocchi cosa si aspettava. Forse pensa che un uomo che va in un altro paese imbracciando un fucile debba per forza tornare vivo? Che debba essere trattato da eroe qualcuno che spara per 10.000 euro al mese?
Eroi sono Baldoni e la Cutuli che invece di un fucile hanno preferito imbracciare una penna, invece delle mani hanno preferito usare l’intelligenza, ed alla vigliaccheria delle armi hanno preferito il coraggio delle idee.
Da eroe è morto Calipari che ha posto la vita di un altro essere umano prima della propria donando in questo modo sè stesso alla Sgrena, altra giornalista, e dandogli la possibilità di sopravvivere.
Non Quattrocchi.
Gennaio 10th, 2006 alle 11:16
Onore a Fabrizio Quattrocchi.
Gennaio 10th, 2006 alle 11:40
Onore a Fabrizio Quattrocchi
Gennaio 10th, 2006 alle 11:52
Quelle parole potevano avere un senso se fossero state in bocca a un patriota che sta morendo ucciso dal nemico invasore, un eroe risorgimentale insomma. In bocca a un mercenario andato in un paese straniero a difendere gli interessi di una potenza occupante… sono solo le parole di un esaltato.
Gennaio 10th, 2006 alle 12:20
…Dispiace,pero’ era un mercenario e sapeva il rischio che andava incontro,onestamente mi dispiace di piu’ per le persone che perdono la vita innocentemente sulle strade o sul posto di lavoro e che sinceramente nessuno o pochi dedicano trasmissioni o spazi televisivi per loro, a confronto a come stanno dando ad un MERCENARIO!!!!
Gennaio 10th, 2006 alle 12:23
Le risposte al tema sollevato da Davide confermano che da noi la percentuale di Comunisti e dintorni è ben oltre il 90%, buon 2006.
Gennaio 10th, 2006 alle 13:03
ONORE A FABRIZIO QUATTROCCHI….
Lavatevi la bocca e vergognatevi per le vostre frasi… MERCENARIO cosa vuol dire .. mi fate schifo!!
Gennaio 10th, 2006 alle 13:08
però è triste sempre questa divaricazione fra bianchi e neri, comunisti e fascisti…guelfi e ghibellini; secondo me di saale in zucche ne avete tutti davvero poco
Guetta certi argomenti quando trattati vedono sempre uscire i peggiori sentimenti degli ignoranti
ciao cosimo
Gennaio 10th, 2006 alle 13:50
Dopo aver letto un po’ di commenti di questo post mi viene in mente questa riflessione: ma guarda quanti benpensanti ci sono! quante persone che sedute ad una comoda postazione internet sputano infamie su una persona che faceva il suo lavoro con passione e dedizione! e badate bene uno può essere daccordo o meno sul genere di lavoro che Quattrocchi svolgeva, però, lo ripeto, lo svolgeva con dignità e sicuramente con la consapevolezza dei rischi che correva.
La forza delle parole che ha pronunciato prima di essere assassinato è indiscutibile!!
Vi faccio una domanda? Quanti davanti ad una morte imminente, certa, violenta avrebbero avuto parole dignitose e piene di orgoglio per la propria patria? quanti invece si sarebbero sciolti in merda e lacrime singhiozzando e implorando la grazia?
Il fatto è che è molto facile giudicare e condannare la morte di una persona dal salotto di casa…. ma pensate la forza che ha avuto quest’uomo, con le mani legate, il volto coperto e il fucile puntato alla testa!!!
Era un mercenario? E allora? Possiamo non apprezzare o condividere il suo lavoro, ma dobbiamo inchinarci alla forza delle sue parole in punto di morte.
Onore e rispetto a Fabrizio Quattrocchi
Gennaio 10th, 2006 alle 13:51
C’è una poesia e canzone di De Andrè che afferma … questo ricordo non vi consoli, quando si muore si muore soli….
esprime la tragicità del momento.
Spero di avere la stessa dignità umana di Quattrocchi.
Trovo avvilente la necessità dell’inquadramento settario, nichilista e partigiano nel campo verso cui c’è ostilità politica ( di coloro che per slogan dicono di ragionare e parlare con la propria testa … ma è uno slogan) per sminuire un gesto di straordinario coraggio.
Io confesso che mi sarei cagato sotto altro che rispondere così.
Quattrocchi, visto che parliamo di sport era un campione con le palle
Gennaio 10th, 2006 alle 13:55
Premetto che non ho visto il video ma già a suo tempo era chiaro che si trattava di persone che erano andate in Iraq a fare ciò che più gli dava soddisfazione: i violenti appunto! Violenti che non avrebbero esitato ad uccidere per “portare a casa la pagnotta”. Al di là che la morte di un uomo sia sempre una cosa molto triste, lascerei l’etichetta di EROE a chi se la merita veramente rischiando magari la vita per aiutare i più bisognosi con la sola arma del bisturi.
Gennaio 10th, 2006 alle 14:11
ciao david, anche io non riesco a togliermelo dalla testa, ora come allora, e anche io come te non riesco a pensare a come si possa essere coscienti di dover morire e nonostante tutto a voler vivere fino in fondo……
Solo che chiedere alla sorella di commentare quelle immagini mentre vede il fratello che muore non è il massimo della finezza, anzi secondo me è proprio da arresto!
A volte mi sono detta che l’unico modo di sopportare il dolore è quello di guardarlo in faccia, peccato però che quando il dolore arriva ti prende sempre alle spalle……
Gennaio 10th, 2006 alle 14:18
Io sono allibito da chi dice che essendo un mercenario sapeva i rischi che stava correndo.Ma che scherziamo quella persona è stata assassinata mentre faceva il suo lavoro e ripeto ASSASSINATA di sicuro quello che faveva comportava dei rischi era li in rappresentanza del nostro paese giusto o sbagliato che sia(riferito all’intervento italiano in guerra sul quale non mi esprimo)era li a lavorare sono orgoglioso di essere ITALIANO e connazionale di Quattrocchi!
Gennaio 10th, 2006 alle 14:26
e aggiungo per coloro che continuano a parlare di “mercenario” che bene o male anche chi (con le dovute proporzioni e il dovuto rispetto davvero) muore sul lavoro è un mercenario, dato che va a lavorare appunto per guadagnare soldi…
Per inciso il mio babbo è morto 15 anni fa per un incidente sul lavoro e capisco cosa si prova a perdere qualcuno in questa maniera assurda…..
Gennaio 10th, 2006 alle 14:50
Ecco come voi cari sinistroidi potete trasformare un lavoro rischioso in un paese liberato dalla tirannia, in cui imperversano assassini che della vostra compiacenza si fanno scudo, in uno spregevole incarico da sicario. Quattrocchi, cari miei, non era un mercenario, ma una guardia armata, tale quale difendono anche la mia persona nei viaggi di lavoro che mi trovo a fare in paesi a rischio; questo dimostra come la sinistra “pacifista” sia talmente imbevuta dalla ideologia del pro-terrorista, al punto da esaltare i due maledetti di cui si intravedono solo le ombre, ed infamare colui che, anche se non eroe, muore comunque per una causa sconosciuta. Vi chiedo solo il perchè del suo e di tanti altri omicidi. Per difendere il popolo iracheno? Ma non fateci ridere, che solo ora il popolo iracheno scopre la libertà di opinione e di parola, e che da quegli stessi terroristi viene sistematicamente massacrato. Basta, ci avete scocciato. Lasciateci i nostri semplici eroi, tenetevi pure i vostri, pitturati in nero sulle magliette rosse, e smettetela una buona volta di spalare sterco addosso ai morti!
Gennaio 10th, 2006 alle 14:53
Certi commenti sono di un cinismo pari a quello dei peggior capitalisti che tanto combattete! (capitani d’industria, dirigenti delle multinazionali, capi di governo etc…)
Quattrocchi non è un eroe, ma nemmeno un cogliencello che può essere insultato. In punto di morte ha compiuto un gesto più che eroico dignitoso, umile ma anche orgoglioso. Non si è pisciato sotto come avrebbero fatto tanti e come probabilmente avrei fatto io.
Gennaio 10th, 2006 alle 15:34
Probabilmente solo uno che ha letto troppi fumetti western da piccino e che si è esaltato e morto come tale. L’onore si da a chi rischia la vita tutti i giorni sui posti di lavoro normali e per poche centinaia di euri al mese e per sfamare i propri figli e non si mette in testa di armarsi di mitra ed andare a “vigilare” in un paese in guerra. Scusate ma io uno così non lo piango e tantomeno lo posso definire eroe. Ne conosco di tipini come lui ed il nostro vicino di casa Agliana. Ma eroe di che?
Gennaio 10th, 2006 alle 15:36
UNA PARENTESI CALCISTICA.
X ME STASERA CI SARA LA PROVA DEL 9 PER BOGIO
SE FA BENE E SI PASSA RIMANE
ALTRIMENTI LO SPEDISCONO(prestito).
SCOMMESSE APERTE.
Gennaio 10th, 2006 alle 15:47
se tutti potessimo raccontare le storie dei nostri Morti,sicuramente il numero degli Eroi si moltiplicherebbe a dismisura….non esiste secondo me un modo di morire da eroe…esiste la dignità umana,che è un’altra cosa.Io ho quasi visto morire il mi’babbo…ho mancato il momento di mezz’ora,ma ero presente quando allo stremo delle sue possibilità di vita,fu ricoverato in ospedale per un suo ultimo desiderio.Quando fu portato in reparto,poco prima di morire,disse ai degenti della stanza,di scusarlo perchè lui si sarebbe lamentato a causa dei dolori,morì dopo poco fra le braccia di mia mamma incredula.Una morte silenziosa,nella completa indifferenza di chi non lo conosceva.Ovviamente.Ritornando agli eroi di oggi,ricordiamoci di non confondere la vita e la fine di essa con lo spettacolo…purtroppo,oggi tutto fa spettacolo.
Gennaio 10th, 2006 alle 17:03
Non ci credo era una guardia armata era il suo lavoro e qualcuno continua a dire che non è un eroe chi per LAVORO mette la propria vita in gioco e cmunque è morto un cittadino italiano assassinato in un paese straniero per me rimmarrà sempre un eroe
Gennaio 10th, 2006 alle 17:25
Fabrizio è stato un eroe, un vero patriota come pochi purtroppo se ne vedono oggi….onore a te Quattrocchi.
Gennaio 10th, 2006 alle 17:32
Se per voi l’eroismo è solo questo…
Accontentatevi di questi vostri grandi eroi.
Io preferisco quelli che di fronte alla morte piangono come bambini e se la fanno sotto rispetto a coloro che ci si pongono davanti in modo così strafottente. Li trovo più umani e più sinceri.
Io in quel filmato vedo solo un esaltato e qualche ombra di esaltati pure loro, ma in fondo la guerra è questo. Un incontro di esaltati ( pardon, eroi ).
Chi s’accontenta gode. Poco, ma gode.
Gennaio 10th, 2006 alle 18:17
E’ davvero triste notare come la politica ed i suoi pregiudizi riescano a distorcere qualunque realtà. Per partito preso si loda o si insulta, si elegge un uomo ad eroe o lo si biasima come il peggiore dei codardi; possibile che la lente deformante della nostra ‘appartenenza’ possa piegare la mente umana fino a tal punto? Temo proprio di si. Io non credo tanto alle ‘appartenenze’, anzi per nulla, penso che un uomo è e resta libero solo se scevro da qualunque pregiudizio, ideologico o religioso che sia. Sono cose che servono coloro che le insegnano, ma non l’uomo che ne diventa fatalmente depositario e che da tali feticci si anima come un Golem di argilla. Malgrado tutto ciò, sentire un uomo che in punto di essere ucciso invoca l’amor patrio non può non creare in noi, anonimi fruitori di altrui idee, un moto di orgoglio e di passione. Orgoglio e passione che in qualche modo ci accomunano, e che danno almeno un senso alla morte. Al di fuori di questo, ditemi, cosa resta?
Gennaio 10th, 2006 alle 18:17
Ninna nanna de la guerra
Ninna nanna de la guerra
Ninna nanna , pjia sonno
che se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succcedono ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili……..
Ninna nannna, tu non senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scannna
per un matto che commanna:
che se scannna che s’ ammazza
a vantaggio de la razza……
o a vantagggio d’ una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar ” sovrano ” macellaro.
Che quer covo d’ assassini
che c’ insanguina la terra
sa benone che la guerra
e’ un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe’ li ladri delle Borse.
Fa’ la ninna cocco bello,
finche’ dura ‘sto macello
fa la ninna, che domani
rivredemo li ” sovrani ”
che se scambieno la stima
boni amici come prima.
E riuniti fra de loro
senza l’ ombra d’ un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul lavoro
pe’ quer popolo cojone
risparmiato dar cannnone
Trilussa 1914-1918
Gennaio 10th, 2006 alle 18:29
Mi dispiace molto per Quattrocchi, è morto dignitosamente e fieramente ma non è un eroe. La sua morte è stata nobile, fuera, dignitosa la scelta di andre in Irak ( a fare cosa non si è mia capito) non lo era. Gli eroi sono altri..padre Zanotelli ad esempio. Oppure no?
inoltre mi sembra sconcia la posizione di alcuni osservatori pronti a chiamare “vispe terese” le due Simona (che a Bagdad lavoravano da anni) e “eroi” personaggi che non meritano tale aggettivo come i quattro rapiti.
Gennaio 10th, 2006 alle 18:32
Un esaltato? Non erano forse esaltate anche le 2 Simone? Si può fare del bene anche a casa propria, perchè andare fino in Iraq?
Forse perchè fa + “figo”.
Un eroe? Non era votato al sacrificio per il prossimo, non è morto per salvare gli altri.
Un uomo vero?
Si, Fabrizio era un uomo vero, e per questo merita il nostro massimo rispetto.
Gennaio 10th, 2006 alle 18:41
Scusate l’errore, forse è meglio la poesia completa.
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe dun impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che sammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio duna fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo dassassini
che cinsanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza lombra dun rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
Gennaio 10th, 2006 alle 18:42
cosa c è di straordinario io vedo soltanto un uomo che tiene poco alla vita ed infatti è disposto a rischiarla andando in irak come mercenario (termine tecnico non dispregiativo)
gli uomoni che stimo sono attaccati alla vita e non portano pistole in cambo di soldi..
cosa c entrerà mai adesso David Quatrocchi? è di attualità? boh
per non parlare poi di tutto questo patriottismo stirsciante che torn a galla, stava bene in fondo al mare con le nostre corazzate ha già provocato abbastanza danni al nostro paese..siamo nel 2006 sarebbe ora di finirla con Foscolo
Gennaio 10th, 2006 alle 19:04
vedo dei commmenti davvero divertenti: maris, mercenario = persona che combatte (o si arma)) per soldi. Quatrocchi era andato in iraq per ideali o per proteggere i bravi imprenditori come te? non mi pare, la guerra in iraq è stata un bussiness economico dopo la “liberazione” sono arrivati nel paese fior fiori di imprenditori pronti a ricostruire che erano già d’accordo per spartirsi il paese. si è passati da una tirannia politica ad una economico militare. in iraq i terroristi non c erano (accertato informati) ce li ha portati la guerra. adesos muoiono 40 iracheni al giorno mentre la gente ocme te se ne sta a piangere quattrocchi. mi fa ridere chi dice che lo stima perchè è morto da duro! che valore puo avere morire in quel modo? si tratta solo di macismo e bullismo non is puo stimare qualcuno solo perchè ha avuto il coraggio di morire da duro.
poi mi dispiace ovvio è una vita che si è spenta e mi dispiace anche se muoino imprenditori come te, Maris, ma mi dispiace molto di piu se muore un bambino irakeno per l’uso di fosforo bianco da parte degli usa nel suo paese. la differenza è che quattrocchi se l è andata a cercare la guerra il bambino no.
Berlusconi ha fatot un bell’effetto a quesot paese: si vedono comunisti dappertutto, io gli chiamerei razionali che non si fanno deviare dalla pateticità dei media.
piccola precisazione: che guevara non era uno che combatteva per soldi ma per liberare un popolo (latinoamericano) per secoli oppresso dal colonialismo e imperialismo politico ed economico soltanto guardando la cosa superficialmente si puo dire che la maglietta del che e la bandiera della pace siano incompatibili: si tratta di situazioni storiche diverse quando ci sono libertà politiche e civili basilari allora si agisce con metodi democratici senno se ti opprimono e reprimono in tutti i modi allora si lotta per la libertà. ai tempi e nella zona del che era impensabile una rivoluzione “gandhiana” per intenderci. non c è pace duratura senza libertà e giustizia per ognuno.
Gennaio 10th, 2006 alle 19:13
Mah..prima di tutto vorrei sottolineare il cattivissimo gusto della Rai nel mostrare quelle immagini che dovrebbero rimanere, secondo me, di proprietà della famiglia e basta. Più che me lo chiedo e più che non lo capisco il motivo per cui ci hanno fatto vedere queste scene. Per dimostrare cosa? Tra l’altro, basta utilizzare un programma di file sharing per trovare centinaia di video integrali di esecuzioni in Iraq, in Cecenia, in Afghanistan eccetera. Per quanto riguarda quella frase pronunciata da Quattrocchi, è chiaro che colpisce e che fa effetto, ma mi sembra tanto un “refolo” delle tante frasi eroiche che si sentono nei film americani. Sarò cinico, sarò barbaro, ma a me dispiace quando muore un civile innocente, non quando muore un soldato in guerra, o comunque una persona che si fa pagare migliaia di dollari al mese per girare con un mitra in mano in una zona di guerra. Chi va in Iraq sa a cosa va incontro, soprattutto se ci va da “civile armato” perchè nessun esercito si preoccuperà mai della sua tutela. Il sig. Quattrocchi poteva restare in Italia a fare la guardia armata a qualche villa, la scelta di andare in Iraq è solo una scelta dettata dal fanatismo. Lo stesso fanatismo che gli ha fatto dire quelle inutili parole. Pace all’anima sua, ma lo ripeto, le uniche vittime per le quali provo realmente tristezza sono i civili del posto e anche i giornalisti. Oltretutto Quattrocchi non era affatto un patriottico, chi lo crede e lo scrive (anche su questo blog) vada a leggersi sul vocabolario il significato di patriottismo. Quattrocchi è morto per voler guadagnare 8000 dollari al mese, vorrei sapere dove sta il patriottismo cari signori. Patriottici erano i partigiani che per zero lire sono morti per liberare l’Italia. Nessuna lacrima per i fanatici. Arrivederci.
Gennaio 10th, 2006 alle 19:31
Profondo rispetto per la vita di Quattrocchi e per il suo coraggio, meno per chi strumentalizza politicamente le sue parole.
Ciò che colpisce in negativo è che di fronte alla morte di chi sta facendo il proprio lavoro esistano due pesi e due misure.
Molti sono i lavoratori caduti in fabbrica, in miniera o sulle cave di marmo, nessuno di loro è considerato un eroe…
A nessuno di loro viene dedicata una prima pagina di un giornale nazionale.
Perché accade questo???
Secondo me ci vorrebbe maggior rispetto per tutti coloro che danno la vita mentre stanno facendo il proprio lavoro. Troppi vengono dimenticati da tutti fuorché dai famigliari.
Alessanro
Gennaio 10th, 2006 alle 20:08
Caro David, al di là dell’umana pietà per una giovane vita spezzata, non credo giusto aver spettacolarizzato un evento come quello,strumentalizzandolo per fini di parte molto poco nobili !!
Gennaio 10th, 2006 alle 20:22
Però la sorella dell’ Agliana è bona. Ma bona per davvero!
Gennaio 11th, 2006 alle 00:01
H conosciuto una persona che per quaranta dei suoi migliori anni si è alzato alle 4 di mattina, è montato su un camion e ha lavorato tutti i giorni per 10-12 ore al giorno per sfamare la famiglia : quell’uomo è mio padre, che non ha mai imbracciato un fucile, non ha mai fatto male ad una mosca e ha sempre vissuto la sua vita con dignità e rispetto del prossimo .
Per me gli eroi sono questi e a tutti quelli che evito di chiamare per loro nome che evocano l’ONORE per questa sottospecie di uomini consiglio di vedere meno televisione e di leggere più libri , magari quelli di storia trppo spesso sconosciuta o peggio misconosciuta !!!
Gennaio 11th, 2006 alle 11:17
Attila scrive, come sempre del resto,profondamente.Concordo su molte cose tranne sull'”appartenenza” perche’ quella rimane,forte e prepotente come un maglio d’acciaio.Se leggi questo messaggio,ti abbraccio.
Cyrano
Gennaio 11th, 2006 alle 12:34
Va a finire che verrà politicizzata anche la morte di un uomo che per me rimane un eroe perchè andato a liberare un paese da un regime!
Gennaio 11th, 2006 alle 13:35
Filippo informati: quattrocchi era un bodyguard ingaggiaot per difendere qualche facoltoso straniero in terra irakena, non è nadato li per liberare un paese (con una occupazione?) ma per ragioni economiche come testimoniato dai vari Agliana etc non si tratta di missionari o di fanatici (in enso tecnico), semplicemente di gente disposta a rischiare la propria vita per denaro, a questo ognuno di noi assegna un valore in base alla propria cultura.
in risposta ad Attila: pur argomentandolo magistralmente tracci un quadro secondo me troppo pessimista e deviante: ogni uomo è destinato a morire, questo è fuori discussione, ma mi piacerebbe essere ricordato per altre cose altri valori piuttosto che per essere morto da duro e patriota (da dimostrare?), il tuo pensiero si rifa a quello di inizio XX secolo per il quale l’aspirazione maggiore di ogni uomo è quella di morire con onore per la propria patria.. due riflessioni: 1) il patriottismo non implica secondo te un’ostentazione fanatica del proprio gruppo sociale (nazione) a discapito di altri DIVERSI guardati con un fondo di disprezzo o paura? 2) non credi che la storia del XX secolo debba aver insegnato qualcosa all’umanità? non credi che la falsità di certi ideali e le pericolose dinamiche che si verificano quando si da libero sfogo al patriottismo e quindi alla xenofobia, siano state dimostrate una volta per tutte? questo ragionamento non implica il ricorso a nessun faziosismo si tratta di una scelta razionale su diverse prospettive:vogliamo che il XX secolo si ripeta o no (nel lungo periodo)? crediamo realmente che gli uomoni siano tutti uguali o che ci siano etnie (razze) superiori alle altre (italiani iracheni)?
il patriottismo non è qualcosa che è neutrale verso l’altro, il diverso, pur se ci si limita all’onorare in positivo la nostra patria ce sempre o si crea di fondo una xenofobia strisciante e una rivalità con l’altro.
Per questo quando morirò spero che i miei cari mi ricorderanno per valori postivi che ho portato avanti nella vita non per quelli epistemologicamente (cioè dal punto di vista intrinseco) negativi come il patriottismo, Foscolo è superato ragazzi siamo nel 2006, e ora che questo benedetto uomo faccia un passo in avanti.
Gennaio 11th, 2006 alle 14:03
Il coraggio nella vita si può dimostrare una sola volta, Quattrocchi ha reso onore all’Italia e a tutte le persone perbene e chi lo infanga con appellativi tipo “mercenario” , fascista, o quantaltro sa dentro il suo cuore che è in malafede perchè fazioso e partigiano. Perchè non è stata usata la stessa compassione usata per Calipari, per la Sgrena per le sorelline con il velo e per tutti gli altri morti ammazzati? Anche loro andavano lì per portare il pane a casa come Quattrocchi e mai nessuno per loro a detto che se la sono cercata e che se facevano il lavoro del “mio babbo che è tanto buono”, non gli sarebbe successo nulla. E visto che ci siamo che ne dicono gli infamatori di Quattrocchi dei nostri connazionali che sono morti in vacanza per lo tsunami o di quelli rapiti nello Yemen mentre erano in “vacanza” anche loro se stavano a casa alla televisione come il mio povero babbo non gli sarebbe successo nulla. Anche i martiri di Nassyria se stavano a casa non muorivano. E cos’altro ne pensano gli infamatori quando lo stato usa i soldi dei contribuenti per pagare i riscatti ai terroristi per liberare i vacanzieri i giornalisti imprudenti gli operatori umanitari ecc. ecc. Si ricordino che per Quattrocchi non si è speso nulla, solo infamità e che per liberare gli altri suoi compagni sono intervenuti i soldati Americani ai quali nessuno naturalmente ha detto grazie.
Gennaio 11th, 2006 alle 16:57
Alessandro io ho detto solo quello che penso parto dal presupposto che è morta una persona assassinata
Gennaio 11th, 2006 alle 18:34
Saluto Cyrano con grande affetto
Gennaio 11th, 2006 alle 18:50
Filippo ognuno pensa cio che vuole naturalmente, ma una cosa è la compassione per una persona assassinata una cosa è l’eroismo.
Quattrocchi non è andato in iraq per degli ideali o per liberare un paese (?) ma per motivi economici. Facendo la guardia del corpo non si libera un bel niente – ammesso per assurdo che un paese si possa liberare ocn un’invasione straniera finalizzata alla conquista economica di un paese ricco di petrolio…
Fulvio dici che per quattrocchi non si è speso nulla?? ma se i telegiornali e il 99% dei media ci hanno tartassato per mesi con questa storia?!!?
A strumentalizzare questa storia non è la sinistra ma la destra che vuole costruire nuovi miti ed eroi dove non ce ne sono.
lo ripeto non metterei sullo stesso piano chi va in iraq per dovere, per aiutare la gente o per un ideale (Calipari, Baldoni, Sgrena, Simone) e chi invece ci va per arrotondare, sapendo il prezzo di quei dollari. per questo chiamo questa gente mercenari, si tratta di un termine tecnico, chi combatte per soldi è un merenario.
Una cosa è la compassione una cosa è l’ammirazione, condoglianze alla famiglia di Quattrocchi, ma 0 ammirazione da parte mia.
Gennaio 20th, 2006 alle 12:37
Una morte spettacolarizzata come va tanto di moda adesso. Avete presente i condannati a morte in America, giusto x fare un esempio? Dal vetro puoi vedere l’uccisione di un detenuto, come al cinema. Noi abbiamo visto questa morte in tv…
Così perdiamo di vista il vero senso della vita.
E’ morto un essere umano, doveroso il rispetto.
Le “appartenenze”, la politica, i discorsi retorici, quelli ve li lascio.
Ciao
Gennaio 23rd, 2006 alle 19:48
Allessandro, forse non sai che sul sito di AN per parecchio tempo c’è stata la commerorazione degli operai italiani morti in quella miniera di carbone in Berlgio nel secondo dopo guerra! Se spulci un po’ il sito, lo puoi ancora trovare!
Febbraio 7th, 2006 alle 00:49
un applauso alla famiglia gullì che a scritto una canzone s quatrocchi. cosi muore un italiano