Al contrario di molti, non sono affatto deluso delle dichiarazioni di Corvino a proposito dello scudetto come obiettivo non più perseguibile dal 2011 in poi.
Il motivo è molto semplice: trent’anni di calcio vissuto da dentro mi hanno insegnato che le programmazioni molto ambiziose nel pallone funzionano solo se sono limitate alla stagione in corso.
Al limite, ma proprio al limite, a quella successiva.
Non ci avevo perciò mai creduto più di tanto al fatto che tra tre o quattro anni potessimo sulla carta competere con Inter, Milan, Juve e Roma, perché non esiste un’industria con variabili più imprevedibili del calcio.
Capisco che sia dura adattarsi, ma vorrei richiamare l’attenzione dei più a dei semplici dati di fatto.
Se in 81 anni di storia di scudetti ne abbiamo vinti solo due, ci sarà pure una ragione che prescinde dalla volontà dei presidenti di spendere e spandere per la Fiorentina.
Mettiamoci pure dentro il furto di Cagliari, ciò nonostante gli scudetti diventano tre e in sole altre cinque occasioni siamo stati in lotta per vincerlo.
Per fare un paragone molto maschilista e che sarà poco gradito a casa Guetta, ma sarebbe come se io mi mettessi in testa di conquistare, fosse anche solo per un week-end, Cameron Diaz nell’estate del 2009.
Insomma, cerchiamo di non arrabbiarci troppo, a meno che qualcuno pensi davvero che il calcio sia uno sport con regole uguali per tutti.
SCUSATE MA QUI A PALERMO NON RIESCO A TROVARE POSTAZIONI INTERNET. PER CUI MODERO QUANDO POSSO I COMMENTI, PER LE RISPOSTE VI CHIEDO UN PO’ DI PAZIENZA.
DAVID