E allora scommettiamo tutti insieme a Paulo Sousa.
Presentazione sobria, senza svolazzi alla Mihajlovic, direi poco muscolare, ma senza tentennamenti nella consapevolezza di iniziare un’avventura difficile ed intrigante.
Adesso potremmo tornare a fare quello che più ci piace: pensare alla Fiorentina in termini positivi, sognando il calcio che vorremmo vedere e la classifica che magari non ci sarà mai, ma che è bello immaginare d’estate.
Si apre un mondo nuovo in termini di scelte tecniche, sarà interessante seguire gli allenamenti perché c’è sempre da imparare.
A proposito: non sarebbe male se Sousa non considerasse più le sedute al Centro Sportivo una specie di bunker in cui studiare come risolvere i destini del mondo e quindi inaccessibile ai profani.
Se una volta alla settimana la Fiorentina si aprisse alla sua gente, sarebbe un gran bel passo avanti