Il calcio è emozione, è passione, è evasione, voglia di sognare.
Senza queste componenti sarebbe uno sport come tanti, che può piacere oppure no e che comunque non farebbe discutere, talvolta a livelli molto alti.
Ecco, in questo momento a Firenze non si sogna, ma si aspetta.
Da un paio di settimane c’è una specie di vuoto, acuito dall’esonero di Montella, e nel frattempo la tensione sale perché manca il nuovo allenatore, non si vedono facce diverse, stiamo sempre di più a discutere sul sesso degli angeli, per esempio sul passato da giocatore di Sousa (perché, se un giorno venisse Conte a voi farebbe schifo? A me no, certamente).
Nulla di grave per carità, siamo appena a metà giugno e sai te quanto tempo abbiamo per sbagliare previsioni di acquisti e di cessioni, però intanto abbasserei questo clima di nervosismo che in qualche misura riscontro anche tra voi, con prese di posizioni sempre più radicali e qualche volta fuori luogo.