Basta con le dichiarazioni di principio e basta anche con le elucubrazioni sui massimi sistemi.
Vorrei che questo 8 marzo fosse diverso dal solito, vorrei partire dal privato per provare a cominciare ad annullare quella vergogna che è la disparità tra uomo e donna.
C’era ieri su Repubblica un bellissimo articolo di Natalia Aspesi in cui si parlava di questi personaggi così illuminati in pubblico e così meschini tra le mura della propria casa.
Un vero e proprio oscurantismo in salsa democratica.
Ecco, è da lì che si può e si deve partire.
Noi e voi siamo diversi nella sensibilità, nella forza fisica, nell’esternare emozioni, ma dobbiamo essere uguali nei diritti e nei doveri.
E condividere è un verbo bellissimo, che spero faccia parte della vita di tutte le meravigliose donne che ho avuto la fortuna di conoscere, a cominciare da quelle di casa mia.