Enzo Bucchioni è un opinionista del Pentasport del 1999 ed è attualmente vice direttore di QN (oltre 500mila copie giornaliere vendute).
A volte non sono stato d’accordo con lui, come ad esempio nella sua interpretazione di Calciopoli, ma accade anche con altri importanti colleghi che potete sentire in esclusiva solo su Radio Blu e la cosa non ha mai provocato particolari problemi, ne’ a me ne’ a loro.
Non ho mai saputo per quale squadra tifasse e neanche mi importa di saperlo: per me conta la sua buonafede e se ciò che dice è interessante e “funzionale” alla trasmissione, circostanze che si sono sempre verificate.
Negli scorsi giorni Bucchioni è stato cercato almeno da una decina di radio, di cui tre fiorentine, perché insieme a Mario D’Ascoli ha firmato un libro in cui Moggi racconta la SUA verità, che lui ha raccolto da giornalista.
Ha parlato in esclusiva solo a Radio Blu.
Per la proprietà transitiva dell’antipatia (e sfido qualcuno a dire che Radio Blu è mai stata tenera con Moggi e chi avesse dei dubbi può ascoltare questa sera l’intervista di Russo all’ex capo bianconero), secondo diversi ascoltatori avremmo dovuto rinuciare all’opportunità di sentire di cosa si parla nel libro: ma vogliamo scherzare?
No, dico, ma giornalisticamente e democraticamente ci saremmo dovuto tirare la zappa sui piedi “perché con certe persone e di certe cose noi non parliamo”?
Scusatemi tanto, ma il Pentasport è una trasmissione di informazione e di opinione e abbiamo dei precisi doveri verso chi ascolta, anche a costo di non far contenta l’ala più intransigente della tifoseria.
Quindi il problema Bucchioni è un falso problema, mentre Moggi continua ad essere il personaggio che è sempre stato, un uomo col quale personalmente non avrei mai voluto avere niente a che fare, ma questo è un altro discorso che non riguarda certamente la mia responsabilità di direttore del rotocalco radiofonico più seguito in Toscana.
Se qualcuno ha qualcosa da dire (in termini civili) a Bucchioni, lo potrà fare venerdì 2 novembre quando farà il filo diretto in radio.
E’ solo così che si cresce, confrontandoci democraticamente nel rispetto delle opinioni altrui.