Ne avevo già intravisto le potenzialità per non diventare un secondo Lippi o un secondo Mazzarri, fate voi.
Era successo al Franchi con la storia delle parrucche e poi quando aveva mimato la direzione d’orchestra sugli insulti cantati, anche se dopo, a partita persa, era scivolato nel vittimismo.
Ora poi che è diventato allenatore della Nazionale pare essere molto sopra le parti, non facendo sconti a nessuno.
Sto parlando ovviamente di Antonio Conte, che ha pubblicamente cazziato il suo ex pupillo Bonucci per il post da ultrà contro la Roma, che non convoca Balotelli per manifesta incapacità tecnica, che alla fine avrà con Firenze, sede della Nazionale, un rapporto migliore di quello che aveva Prandelli.
Perché si è posto nel modo giusto quando è andato a trovare Montella, perché ha spesso la parola giusta per i viola, che si tratti di tirare su il morale a Rossi o parlare di Aquilani.
Per ora sta transitando dalla casella neutralità, ma chissà come andrà a finire se continua così.