Ne abbiamo già parlato: io sono uno zombie che si trascina dalla poltrona al letto e dal letto alla poltrona, Letizia, e moltissime delle lettrici del blog, nelle mie stesse condizioni mandano avanti la casa, figli compresi.
Questa volta però invoco almeno le attenuanti generiche, che sono le seguenti: quattro giorni e mezzo con la febbre alta e con un mal di testa fortissimo non li avevo mai passati;
sono uno zombie, è vero, ma non rompo troppo le scatole e semmai ogni tanto affresco casa Guetta con aforismi al cui confronto Leopardi sembrerebbe uno straordinario ottimista.
A mio carico ho però la bischerata di essere andato sabato mattina a fare gli otto km di corsa che hanno definitivamente rotto un equilibrio già reso precario da uno stress che negli ultimi mesi consideravo normale e che evidentemente tanto normale non era.
Vediamo dove e quando si finisce e so benissimo che c’è molto di peggio, però ognuno vive la propria realtà.
Radio Blu intanto va avanti anche se il mio apporto è minimo: ragazzi in gamba, che in un mondo del lavoro normale gli editori farebbero a botte per portarseli a casa propria.
Già, ma dove sono finiti gli editori?

Mettiamola così: poiché ieri ad un certo punto senza nessun motivo mi era venuta una strizza terribile che potesse essere qualcosa di pesante, molto pesante, è andata bene.
Lo vogliamo chiamare un altro piccolo scherzo del 2014?
E sia, adesso ci vuole un po’ di pazienza e di intelligenza da parte mia e nel giro di una decina di giorni si recupera.

P.S. Mi ero scordato, ho fatto una scoperta per me importante: l’indimenticabile scena del Sassaroli che “appoggia” al Melandri la moglie, i due figli, l’educatrice tedesca e soprattutto Birillo che mangia un chilo di carne macinata al giorno è stata girata in uno studio all’Istituto Fanfani, lo stesso dove sono andato stamani.
Beh, mi ha messo il buonumore vedere le foto della sequenza: mitiche!