Siamo rimasti in pochi a credere alla buonafede di Prandelli: per me non aveva alcun contatto con i turchi prima del Mondiale, non avrebbe avuto senso, per lui e per loro.
Ribadisco il concetto dell’accanimento eccesivo nei suoi confronti, siamo passati dalla santificazione alla lapidazione a mezzo stampa con in mezzo un Mondiale fallito ad ogni livello: tecnico, fisico e mediatico.
Quello che per me resta inspiegabile è il silenzio dopo la sconfitta contro l’Uruguay, specialmente alla luce delle dichiarazioni al vetriolo di Buffon, De Rossi, Cassano, le improvvide uscite di Balotelli e tutto il casino che sembrava regnare sovrano nello spogliatoio azzurro.
Qui Cesare sbaglia perché avalla con il suo silenzio ormai troppo lungo la sensazione che l’allenatore non esistesse, che mancasse l’autorità, quella forza che solo lui avrebbe dovuto dare.
Sono curioso di ascoltare cosa dirà domani dalla Turchia.