Di solito sono molto freddo sull’esigenza di tenere i giocatori a tutti i costi.
Baggio fu lo spartiacque: ci credevo tantissimo, mi battei, feci quello che potevo nel mio piccolo e andò male.
Poi su Roberto ne ho sentite di tutti i colori, ma io preferisco conservare il ricordo di un sogno finito male.
Bati, il più grande, fu un’altra cosa: lui voleva andare via e fu conveniente per tutti, anche se poi sputtanarono i 70 miliardi di lire presi per un giocatore di 31 anni.
Chi vuole andare, si accomodi, a cominciare da Jovetic, ma Cuadrado è un’altra cosa.
E’ un giocatore non classificabile, che non si sa dove possa arrivare e che ha un prezzo indefinito, ma il calcio non è solo quattrini, ma fantasia, voglia di beffare il potere.
Per questo, come tutti, tra oggi e domani io aspetto il regalo di Andrea Della Valle, perché di questo si tratta: uno sfizio, la voglia di dire no a chi è economicamente più forte.
E poi, naturalmente, bisogna avere la forza di trattenerlo.