E’ strano, veramente strano, andare a dormire senza sapere cosa ha fatto la Fiorentina, mi sembrava di essere tornato indietro di trent’anni, a quelle partite dell’anglo-italiano i cui risultati arrivavano solo il giorno dopo sui giornali.
Mica male la botta di primo mattino: una bruttissima sconfitta, in tutti i sensi, eppure salutare.
Istintivamente la mente è andata all’agosto del 1998, quamdo ero al seguito della viola, ancora una volta impegnati in Spagna, per l’esattezza a Vigo.
Prendemmo una ripassata che andava bem oltre le 2 reti rifilate dal Celta: in pratica non la vedemmo mai e a fine gara Trapattoni era meno arrabbiato di quanto ho letto lo sia stato Prandelli, che fra l’aktro oggi compie 50 anni (auguri!).
Come partimmo in campionato credo che se lo ricordino tutti, con le quattro vittorie consecutive e con il titolo di Campioni d’inverno conquistato a gennaio.
Ora: questa Fiorentina è nettamente più debole di quella di Batustuta, Rui Costa, Edmundo, Toldo e via dicendo, però non può nemmeno essere una squadra che prende tre schiaffi da una formazione non particolarmente eccelsa come l’Atletico Bilbao.
Che fossero imballati da una preparazione acui manca ancora la parte dedicata alla velocità è fuori discussione, preoccupa semmai il nervosismo, soprattutto quello di Mutu.
Se si ferma lui, soprattutto in fase di rodaggio del collettivo, siamo nei guai e speriamo che le espulsioni si traducano solo in multe, come accade in questi casi.
Sarò impopolare, ma è inutile invocare acquisti clamorosi a undici giorni dalla fine del mercato e a sette dall’inizio del campionato.
Questo è l’organico e a meno che non si decida una clamorosa eccezione sull’ingaggio per Quaresma (ma poi Frey e Mutu che dicono?) con questo dobbiamo affrontare la stagione.