Mi hanno chiamato almeno in sette al telefonino per sapere come aveva “davvero” giocato Vieri, ma non ho saputo dare risposta perché il test a quel punto non era probante e anche perché sappiamo che siamo ancora lontani dalle condizioni atletiche ideali.
E’ stato molto umile, questo sì, giocando sempre o quasi di sponda e parlando spesso e volentieri con i compagni, quasi cercasse di entrare in sintonia con loro.
Firenze, o almeno quei tifosi che erano a prendersi la tremenda grandinata di San Piero a Sieve, è pronta a voler bene a Vieri, questo lo si è intuito perfettamente.
E forse lui, come gli ha suggerito l’ascoltatore di Radio Blu nonno Enzo, sta cominciando a lasciarsi andare.
Per il resto abbiamo capito una volta di più che siamo legati a filo doppio a Mutu, nel senso che ogni volta che lui ha il pallone ci aspettiamo qualcosa: che la dea del calcio ce lo conservi in salute e con pochi cartellini gialli sulle spalle.