Premessa numero uno: massimo rispetto per chi ha opinioni diverse dalla mia. Qui avrà sempre spazio, a patto di non offendere o essere razzista.
Premessa numero due: ho sempre relativizzato il calcio, nel senso che lo considero una componente della mia vita, non LA VITA.
Ci sono cose molto più importanti nell’esistenza di un uomo e di una donna e anche su questo ogni opinione deve essere accettata.
Detto tutto questo, mi chiedo e vi chiedo: si può rifiutare l’appartenenza ad una Nazione per dei torti arbitrali, per una gestione penosa del potre calcistico, per una vergognosa serata di silenzi all’Olimpico?
Se la risposta è sì, fischiate pure l’inno del vostro Paese, solo che per coerenza uno si dovrebbe chiedere se non sia più giusto andare a vievere da qualche altra parte.
Io l’inno non lo fischio e non lo fischierò mai perché mi sento italiano al cento per cento, con tutti i difetti e i pregi della Nazione che amo.