…ho lo stesso l’amaro in bocca, perché quelli di ieri era una partita che potevamo vincere, con un po’ più di cattiveria, decisione e fortuna.
E magari con una punta vera in campo, invece dei cinque minuti più recupero concessi a Matos.
Tutto parte dalla grandezza di Montella, che ha saputo ricostruire la squadra senza Rossi: abbiamo giocato un ottimo primo tempo, anche con un uomo in meno, perchè Ilicic non era niente, vagava per il campo in cerca di una posizione e temo anche della forma.
Nell’ultima mezz’ora invece è come se avessimo smesso di crederci e non capisco il perché, visto che il Torino era sempre lo stesso: chiusura a centrocampo e contropiede di Cerci.
Non sono riuscito a comprendere Iakovenko invece di Matos e anche Ambrosini al posto di Mati, un cambio che era un segnale di arrendevolezza all’ineluttabilità del pareggio.
Prendiamoci questo punto e il perdurare dell’imbattibilità dell’ottimo Neto e aspettiamo notizie dal mercato.
E a proposito: io non voglio Rolando Bianchi, dico solo che in mezzo a tanti nomi di scarto, e tra questi non metto Matri, che prenderei subito, preferirei lui, tutto qui.