Montella nervoso?
Può essere, per via del ritardato ritorno di Gomez, che scombussola non poco i suoi tecnici presenti e strettamente futuri.
Montella permaloso?
A me non pare proprio, e come sapete bene sono un esperto della materia, secondo nella categoria ai soli Corvino (inarrivabile), Giovanni Galli e forse pure Prandelli.
Come ho ricordato oggi in Anteprima Pentasport, non sarebbe male esercitarsi in un lavoro di memoria che faccio spesso quando qualcosa va storto.
In quei casi cerco di ricordarmi da dove sono partito, dalla 850 coupé di mia mamma vecchia di dieci anni, da Radio Sesto International, dal lavoro d’estate (e non solo d’estate) per pagarmi le vacanze al mare: non sempre funziona, ma spesso aiuta a superare momenti difficili.
Ecco, facciamo lo stesso con la Fiorentina.
Ripensiamo a dove eravamo nel maggio 2012, al termine di due tra le più avvilenti stagioni viola, in cui mai era stato così ampio il distacco tra la squadra e il popolo viola che sempre l’aveva amata, anche e soprattutto nei momenti più duri.
Con un minimo di senso storico si può definire la rinascita della passata stagione come un mezzo miracolo, che appunto in quanto tale, non può ripetersi sempre.
Ergo: se in questo campionato avessimo avuto la stessa progressione dell’anno scorso, oggi saremmo in testa al campionato.
Invece siamo “solo” quinti e già ai sedicesimi in Europa League, con 45 minuti sbagliati di brutto a Udine e 70 non giocati in Portogallo: negli anni bui dell’uomo solo al comando, prima che Andrea Della Valle si rendesse conto dei danni fatti presenti e futuri, saremmo stati felici dei 45 minuti buoni di Udine e degli ultimi venti gagliardi di giovedì…
Nel calcio, come nella vita, è tutta una questione di aspettative…