Stamani stavo pensando di scrivere qualcosa su Pazzini e sulle difficoltà della manovra quando si pensa che invece di lui in mezzo ci sia Toni (ma Prandelli è perfettamente a conoscenza della cosa), quando sono andato come sempre a moderare i commenti.
Sono rimasto di stucco, sono rimasto cioè piacevolmente raggelato dal vedere come il blog sia una specie di messaggio in bottiglia che tu lanci in mare aperto e che poi in tanti raccolgono.
A distanza di qualche giorno qualcuno era infatti tornato a parlare di Ivan Rossi, il trentenne morto per salvare non so bene se tre o cinque ragazzi (mamma mia come siamo cialtroni noi giornalisti in questi racconti…), mentre pare che qualche demente (scusate, ma non saprei trovare altre parole per definirli) filmava il tutto con il suo bel telefonino.
Devo anche confessare di essere rimasto un po’ deluso dal fatto che il post sull’argomento ricevesse così pochi commenti, perché mi sembrava molto più importante della cessione di Liverani o dell’acquisto di Barzagli.
Ma non è tutto: tra i messaggi arrivati in nottata c’era pure quello della famiglia di Ivan, che ovviamente non conosco (ma lo vorrei fare, almeno telefonicamente) e che chissà come è venuta a conoscenza di quanto avevo e avevamo scritto.
Non credo sia necessario aggiungere nient’altro.