Solo che lui, Ivan Rossi, nonostante il cognome0 che lo avrebbe condannato all’anonimato permanente, non era un uomo qualunque, ma una persona straordinaria.
Ma chi di noi farebbe una cosa del genere, al di là delle proprie capacità natatorie (le mie, ad esempio, sono scarsissime)?
Non ci sono più parole quando accadono fatti del genere, meglio lasciar parlare la cronaca.

Ha pagato a prezzo della vita la sua generosità.
Ivan Rossi, 30 anni, di Viterbo, animatore in un villaggio turistico a Noto marina, è morto dopo avere salvato cinque ragazzi che stavano annegando.
Avendoli visti in difficoltà, l’uomo ha raggiunto a nuoto i giovani, che avevano deciso di di fare il bagno nonostante il mare fosse agitato, e li ha portati a riva uno dopo l’altro.
Durante l’operazione di soccorso Ivan Rossi ha accusato un malore.
Caricato su un autoambulanza, è morto prima dell’arrivo in ospedale.
Secondo un primo accertamento l’animatore si sarebbe gettato in mare dopo aver pranzato e questo potrebbe avere provocato una congestione.
Non si esclude, però, che sia stato letale l’affaticamento dovuto alla concitazione durante le fasi del salvataggio dei bagnanti.
Ivan Rossi era arrivato nell’albergo Helyos di Noto marina un mese fa e aveva previsto di fermarsi nella struttura per lavoro per tutta l’estate.
Avrebbe fatto rientro a casa a settembre.

(repubblica.it)