Succede nella vita che passi un tornado all’improvviso, che rischia di travolgerti proprio quando tutto volge al sereno.
Scrivo e penso queste cose senza esserci passato ed è una visione parziale della situazione, direi molto fortunata.
In mezzo al tornado c’è in questo momento Leonardo Bardazzi, il “preferito”, come dice sempre mia figlia Valentina, perché quando c’è lui a condurre il Pentasport non telefono quasi mai e mi arrabbio pochissimo.
Non so se sia davvero il mio coccolino (anche con Ceccarini in verità chiamo poche volte), certamente è una persona a cui voglio molto bene da dieci anni.
Lo sentii fare una radiocronaca della primavera viola su un’altra radio, mi piacque, gli feci un’offerta che lui accettò al volo.
Poi l’ho conosciuto: schivo, ma dotato di grande personalità, ottimo senso giornalistico con equilibrio raro per un ragazzo di vent’anni.
Con lui mi sento sicuro, anche se dovessi saltare una radiocronaca, ed il suo modo di condurre il Penta a me piace moltissimo.
Non sta bene Leo, ma si rimetterà: ne siamo certo noi che gli siamo affezionati (e siamo in tanti) ed io sono sicuro che il primo prepartita della prossima stagione lo vedrà al microfono di Radio Blu e poi di nuovo in televisione.
Adesso c’è da lottare, ma non è certo da solo e lui lo sa.