Stop, fine delle discussioni: giovedì gioca Neto e quindi forza Neto.
Come promesso, adesso cercherò di dare una mano pur nel rispetto dell’esercizio di critica.
Paradossalmente la situazione si è messa al meglio dal punto di vista psicologico, nel senso che la sfiducia nei confronti di questo enigmatico e timido ragazzone brasiliano dalle grandi potenzialità è arrivata ad un livello così basso che d’ora in poi non si può che risalire.
D’altra parte, escluso Julio Cesar, io non vedo in giro gente che ci permetta di dire “con questo sì che facciamo un passo avanti”, insomma torniamo ai tempi del Frey dei primi quattro anni.
Perché in fondo è lì che ci siamo fermati: dal 2010 aspettiamo ancora il portiere che ci porti i sei, sette punti in più che ci servirebbero per sognare.