Comunque vada a finire con Mario Gomez, e ci sono tutti i preupposti per un gran rapporto, il 15 luglio 2013 è entrato nella storia della Fiorentina.
Ci vorranno davvero i fuochi di artificio per battere in futuro il record di partecipazione alla presentazione di un giocatore e mentre percepivo il grande entusiasmo del popolo viola, a tratti veramente incontenibile, pensavo con terrore a quello squallido pomeriggio del maggio 2012, quando portai per la prima volta Cosimo allo stadio per Fiorentina-Cagliari, ultima di campionato.
Io lo sentivo che non era morto tutto, ma un conto è avere una sensazione, un altro è vedere lo stadio quasi vuoto e con quelli presenti furibondi ed esausti dopo due anni di niente condito da veleni.
Il recupero è stato incredibilmente veloce, bastava che Andrea Della Valle si convincesse a mettersi in gioco, che si trovassero dei buoni dirigenti che non pensano di essere fenomeni, bastava (per modo di dire, perché questa è stata la scelta più difficile e azzeccata) un giovane allenatore bravissimo.
Adesso godiamocela questa Fiorentina che fa paura e miete consensi, ce la siamo meritata.