Ecco profilarsi all’orizzonte il ritorno di quelli che non avremmo più voluto vedere.
Il primo è Vargas, che guadagna più di Borja Valero e che qualunque società con un po’ di sale in zucca si guarda bene di avere tra i propri giocatori.
Poi c’è Felipe, l’uomo che ha spalancato con i suoi errori la porta della qualificazione Champions al Milan e il cui contratto è come la novella dello stento che dura tanto tempo e non finisce mai.
E ancora Cassani, che da quando è andato via da Palermo è come un pulcino nella stoppa.
E meno male che con molta previdenza abbiamo obbligato il Genoa al riscatto di Olivera, sennò tornava pure lui.
De Silvestri e Lazzari quasi certamente li tengono, mentre da Cerci ci guadagneremo, ma il fardello dei temutissimi rientri alla base resta.
Dove la mettiamo tanta grazia calcistica?
Quanto pesano i loro stipendi nel monte ingaggi della Fiorentina?
Urge giocata geniale della coppia Pradé-Macia, qualcosa a metà strada tra gli ottimi rapporti calcistici intessuti da anni e la circonvenzione di incapace.