Non si possono paragonare le accertate nefandezze juventine (il doping farmacologico, Moggiopoli) ai sospetti che gravano sull’Inter per la totale assenza di intercettazioni che la riguardano.
Questi ultimi sono solo sospetti e comunque, una volta accertati, certificherebbero magari un tentativo di difesa o di protezione.
La Juve per per dodici anni ha vinto barando, l’Inter ha vinto contro nessuno.
Una sola volta, ma in modo pulito, sporcando semmai il suo scudetto vero con l’accettazione di quello di cartone che persone dotate di vera sportività mai avrebbero dovuto esibire.
Per vincere contro nessuno Moratti ha speso di più di mille miliardi di vecchie lire, ma sono fatti suoi, o al massimo degli azionisti della Saras, buggerati da fantasmagoriche valutazioni di mercato nella fase di collocamento delle azioni dell’azienda di famiglia.
Sono diventati molto più antipatici, ma è assurdo tentare un paragone tra i due poteri: uno si basa sui soldi e sull’ inevitabile arroganza che il tanto, troppo denaro comporta; l’altro è figlio dell’inganno e ha prosperato solo grazie all’omertà del sistema.