Togliere la speranza
Valentina, Camilla e Cosimo hanno cose che non mi sarei neanche immaginato di possedere e non si tratta di tecnologia avanzata, solo di possibilità economiche.
Non ero povero, stavo nella media, ma pedalavo moltissimo per guadagnarmi prima il Morini 125 e poi l’A112, pagata con 36 cambiali che firmai grazie all’immotivata fiducia del concessionario (non volle nemmeno la firma di avallo di qualcuno, oggi mi riderebbero in faccia, visto che non avevo alcun reddito sicuro).
I miei figli fanno vacanze strepitose in Italia e all’estero, io andavo in tenda a Torre del Lago e mi sembrò di entrare in paradiso quando il mio amico Maurizio Passanti grazie alla martellante pressione di sua mamma riuscì a convincere l’Hotel Turismo di Viareggio (due stelle, col bagno fuori dalla stanza dove stavamo in quattro) ad ospitarci a prezzi vergognosi.
Avevo però rispetto a Valentina, Camilla e Cosimo un vantaggio inestimabile: pensavo che tutto fosse possibile, perfino fare il giornalista, anche se tutti dicevano che non c’era niente da fare se non mi iscrivevo ad un partito e non avevo parenti ricchi, importanti e a loro volta giornalisti.
Vivevo alla giornata, ma progettavo il domani con serenità, non mi sentivo assediato dall’idea che da lì a poco sarebbe finito tutto, che non ci fosse speranza per le mie speranze.
Da un po’ di tempo ho la sgradevole impressione che i miei figli possano vivere come in un fortino, loro come milioni di giovani: ci sono quelli fortunati che posseggono cose (molte cose) e che hanno solo paura di perderle, e ci sono quelli incazzati neri che quelle cose le sognano, le invidiano e pensano alla strada più breve per strapparle.
Spero di sbagliarmi, ma mi pare sia sparita la coesione sociale e anche la possibilità di scalare onestamente e con la fatica quotidiana le posizioni perché “tanto domani sarà peggio di oggi”.
Questa privazione dell’ottimismo è per me il danno peggiore che lasceranno gli anni veramente pesanti che stiamo vivendo.
Aprile 26th, 2013 alle 06:45
Buongiorno direttore
Senza nulla togliere al suo post che condivido nella percezione del quotidiano,una considerazione personale:
Tra le vacanze al top e quelle a Torre del Lago che sono agli estremi quello che è nel mezzo che rappresenta il valore delle cose e il sacrificio per ottenerlo quanto si è ristretto o allargato? No perchè come Lei io sono della stessa generazione delle vacanze a Torre dell’lago e niente mi è stato concesso senza aver conosciuto il sacrifico dell’impegno per ottenerlo.Quello che dico è:quanto di questo valore siamo riusciti ha trasmettere alle generazioni future,chi lo ha fatto non ha timore del futuro.
Mio parere personale
RISPOSTA
Hai perfettamente ragione nella teoria, nella pratica cado nella debolezza umana e mi perdo nel concedere molto più di quanto dovrei considerando questo un modo per ripagare il lavoro/passione che svolgo senza fermarmi quasi mai.
Però è vero: certe cose dovrebbero essere conquistate e non trovate, ciao
David
Aprile 26th, 2013 alle 06:57
Come si suol dire …ci hanno tolto anche i sogni….e purtroppo , penso che il difficile sia veramente per i nostri ragazzi , ormai abituati a questi standard di vita , ai vari cellulari più o meno accessoriati ,pc portatile ( ai nostri tempi il PC..I , era un’altra cosa..)macchinina ganza appena maggiorenni e via andare…probabilmente, a fatica se continua questa crisi , noi più grandicelli forse ci riadatteremmo…ma chi non ha avuto quel certo tipo di cultura , come farà ??? Speriamo bene , ma la vedo di molto bigia !!!!
Aprile 26th, 2013 alle 07:02
Vado a memoria:
“Godi fanciullo mio, stato soave, età bella e’ codesta, altro dirti non vo’, ma che lo stato tuo, ch’anco tardi a venir, non ti sia grave”.
Con Giacomino vengo a dirti che le speranze sono innate nei giovani per venire meno con l’età matura.
Speravano anche i nostri nonni sotto i bombardamenti…
E’ fisiologico, non poetico!
Ribot
Aprile 26th, 2013 alle 07:06
Hai perfettamente inquadrato il problema David.
A me sembra che tutti siano anestetizzati dalla Tv e Giornali servi di partito e che la pizza al sabato e la partita la domenica facciano il resto.
Mentre andiamo avanti consapevoli di finire nel burrone ma con la quattrostagioni e birra media nello stomaco e le polemiche del dopopartita nel cervello.
Tutti a disquisire di politica, ma i fatti non ci sono.
A settembre saremo costretti a risvegliarci bruscamente tutti, figli e genitori compresi.
È in arrivo il fallimento dell’italia, basta attendere l’ufficializzazione dopo le frie di agosto.
Aprile 26th, 2013 alle 07:09
Ciao David, ho condiviso negli anni molti tuoi post, ma questo lo condivido più di tutti gli altri. Ho due bambini piccoli, anch’io faccio il giornalista professionista e come te ce l’ho fatta senza partiti o amici, con molte difficoltà, ma ce l’ho fatta. Ogni giorno guardo i sorrisi dei miei piccoletti e le loro piccole frustrazioni e, guardando allo sfascio di un Paese come il nostro (ma non solo purtroppo) ho il magone. delle volte devo cambiare stanza per non farmi vedere. Perché non penso solo ai miei bambini, loro sono comunque infinitamente più fortunati di tanti altri, ed è questo il dramma.
Aprile 26th, 2013 alle 07:13
Il problema dei giovani sono gli esempi che danno gli adulti.
In una società in cui il furbo, il ladro, il delinquente e il fancazzista sono i modelli da seguire, cosa possiamo pretendere?
E in questo senso il vero cancro della società italiana (ma non solo italiana) sono state le tv private, in primis quelle di Berlusconi.
Ma la colpa, caro David e’ dei cinquanta, sessanta e settantenni attuali. Non considero i quarantenni perché la gente come me sta ancora girando a vuoto, come un criceto in gabbia che corre nella ruotina, tentando di capire quale sara’ il suo futuro. Immaginarsi se possiamo dare esempi positivi o negativi ai ventenni di oggi….
P.s. E non oso pensare cosa succederà con gli immigrati di seconda, terza e quarta generazione come e’ già successo nei paesi scandinavi e in Germania…leggetevi i libri di Marzio Barbagli sulla questione. Roba da non dormirci la notte.
Aprile 26th, 2013 alle 07:19
aggiungo però una cosa, ieri era il 25 aprile http://iltirreno.gelocal.it/utility/2013/04/25/news/un-italiano-vestito-da-nazista-ammazzo-la-mia-mamma-1.6946517 leggendo questo racconto dico: non abbandoniamo le speranze, almeno noi che non abbiamo vissuto tutto questo
Aprile 26th, 2013 alle 07:27
Caro Davide, io sono adulto al contrario dei tuoi figli, ho 38 anni, sono un giovane (prifessionalmente) psicoterapeuta. Credo che tu abbia colto nel segno. Le persone della fenerazione dei miei genitori dicono spesso che liro da giovani avevano meno di noi, questo puo’ essere vero ma avevano (avevate, anche se credo che tu sia piu’ giovane) la possibilita’ o la speranza di costruirsi la vita che sognavano con le loro firze e il loro lavoro, e questa credo sia una ricchezza molto piu’ importanteche possedere, e difendere, qualcosa che ti ha lasciato o ti concede qualcun altro
Aprile 26th, 2013 alle 07:32
È da un po’ di tempo che anche negli ambienti vicini alle forze dell’ordine girano voci su possibili tumulti.
La situazione non è assolutamente normale mentre i nostri politici, sempre più rinchiusi dentro il loro universo fatto di parole e ruberie, sono distanti anni luce dal popolo.
Ieri ho visto servizio pubblico e se il buon e tenace Landini della Fiom ha esternato contenuti del tutto simili a questi sopra non credo che lo abbia fatto a caso; purtroppo.
Guardando a ritroso possiamo convenire che la caduta e la conseguente uscita dal parlamento della sinistra pura, quella di concetto, se ai tempi fece riflettere adesso è evidente quanto sia stata dannosa.
Se quello che è rimasto di quel partito, dalla nascita del PDS ad oggi, doveva fare le cose per il sociale e stare vicino al popolo c’era da stare freschi, cosa puntualmente accaduta, stesso discorso per i sindacati che di fatto non servono più a niente da anni.
Da li il vuoto cosmico ad appannaggio di immense praterie e spazio a volontà per Berlusconi e il malaffare, agli accordi di palazzo e alla nascita di quello che Grillo definisce giustamente il PD senza elle.
Io credo che abbiano tirato la corda e che prima o poi il popolo si incazzerà per davvero. Se un fiume a cui è stato deviato il corso è capace di riprendersi il suo letto originale anche dopo 1000 anni, beh, credo che un popolo preso per la collottola, umiliato e vessato, non sia troppo distante dal praticare un simile evento e di fare molti ma molti più danni. Credo che tutti dobbiamo porsi degli interrogativi e farci un esame di coscienza, politici in primis certo, ma anche i furbacchioni che dallo stato hanno rubato anche attraverso piccoli e all’apparenza insignificanti favori ottenuti dal politico locale piuttosto che da un infermiere o un funzionario scolastico. Loro, i politici sono dei banditi che meritano la gogna ma ricordiamocelo, non è da meno chi evade 2000 € di tasse, chi fa un abuso edilizio, chi chiede i contributi per il libri scolastici senza averne bisogno. Sono tutte piccole cose che sommate fanno una voragine.
Purtroppo, al di là di tutti i discorsi e le frasi fatte, una grande fetta del popolo italiano si comporta in questo modo; tanti finocchi con il culo degli altri. Prima di ogni proposito di rilancio e rinascita bisogna che il popolo italiano si metta a nudo dinanzi ad uno specchio e si domandi se realmente ha fatto tutto quello che poteva e doveva per rendere ai nostri figli un paese migliore, oppure no….
Aprile 26th, 2013 alle 07:35
I nostri figli dovrebbero imparare dai figli degli immigrati,slavi o africani che siano!David,con il lavoro che faccio ne vedo tanti di ragazzi e ti garantisco che sono molto più simili a noi,alla loro età,i figli di rumeni e di albanesi che i nostri figli!Sono fra loro solidali,complici e si accontentano di quello che hanno!I miei figli alzano sempre l’asticella e questo gli serve per essere sempre insoddisfatti!Ma ti rendi conto che i bambini comprano le figurine dei calciatori si indispettiscono per i doppioni,ma se gli dici che le devono scambiare ti guardano come un alieno!Ma sono MIE!!!!!!
Aprile 26th, 2013 alle 07:39
SCUSA L’OT-Complimenti a grillo che dichiara:”Il 25 aprile è morto!”Sapessi caro grillo chi spero che muoia io!
Aprile 26th, 2013 alle 07:46
Quoto M71 anche se eviterei di inserire i settantenni. Io invece, che sono tra i quasi sessantenni, mi ritengo co-responsabile di ciò che accade. E’ vero che i modelli cancerosi di cui parla Massimiliano sono per lo più di B. e delle sue televisioni ma forse “noi” potevamo fare di più e meglio. In fondo la società siamo noi ed è troppo comodo esimersi da tali responsabilità dando sempre la colpa a qualcosa di astratto. I quasi sessantenni di adesso hanno avuto la fortuna di vivere la loro giovinezza nel boom economico di allora e nel più bel ventennio musicale ma….si sono troppo adagiati su questo ben di Dio dimenticandosi colpevolmente delle generazioni future. Il risultato purtroppo è sotto gli occhi di tutti.
Aprile 26th, 2013 alle 08:00
Condivido in pieno David.
Stamani mi sono alzato per venire a lavoro e le strade erano vuote, ci ho messo un quarto d’ ora anzi che la solita mezz’ ora….per um momento ho invidiato chi ha fatto il ponte e chi era a casa…poi mi sono detto che comunque IO stavo andando a lavoro e ho riconosciuto il mio privilegio, perche’ oggi la fatica dovuta al lavoro DEVE essere considerata un privilegio. Quello che a me da piu’ fastidio e dispiacere e’ la rassegnazione, la non speranza, la non combattività di molti dovuta a continue porte chiuse in faccia che poi sono porte che chiuduno al futuro, ad una tranquillità sognata ed agognata che giorno dopo giorno si allontana. Sto per diventare babbo e la mia piu’ grossa preoccupazione e’ il non sapere se saro’ in grado di dare a mio figlio/a quello che i miei genitori hanno dato a me con sudore e fatica, se riusciro’ a farlo vivere nella tranquillita’ e spensieratezza che ogni bambino dovrebbe avere. Invidio i miei genitori per come sono riusciti a crescere me e mia sorella e quello che da piccolo mi sembrava la normalità oggi e’ un traguardo che vedo distante.
Viola78
Aprile 26th, 2013 alle 08:02
@ Giorgio: aspetta a parlare dei figli degli immigrati. Aspetta quando crescono.
Ti invito a leggere “Immigrazione e sicurezza in Italia” di Barbagli, edito da Il Mulino.
L’autore e’ uno della tua parrocchia politica, non della mia. A scanso di equivoci.
Aprile 26th, 2013 alle 08:16
QUELLI CHE……..
Aprile 26th, 2013 alle 08:17
David, anch’io ho la tua età e un’altra cosa che ricordo con piacere è che io, figlio di un operaio a scuola avevo amici figli di medici, professionisti affermati ecc. e non ricordo mai di aver ricevuto dagli altri un segno di disprezzo per una mia “presunta” differenza. Forse sono solo stato fortunato, non lo so. Oggi mi pare che il solco tra i ragazzi “bene” e gli altri si sia accentuato non poco e che l’avere oltre che l’apparire sia la cosa che più conta per loro. Basta andare in Piazza della Repubblica e vedere i gruppi di 16/17 enni che si ritrovano ai tavoli dei bar più costosi di Firenze, tutti i giorni dopo aver posteggiato in divieto di sosta il loro macchinino da 20.000,00 euro. Tanto la multa la paga papà.
E gli altri, i poveri, sognano di avere altrettanto ed a volte capita che non pensino a come migliorare sè stessi per averlo, ma lo vogliono e basta. Con i vari episodi di bullismo e violenza che sempre più spesso vengono raccontati dai nostri cronisti.
Aprile 26th, 2013 alle 08:25
@Viola78:
Io faccio meglio dei giapponesi coi loro 7 giorni di ferie l’anno: nemmeno quelli!
Forza Viola e jIhyOOve Perda!
Ribot
Aprile 26th, 2013 alle 08:28
No, stavolta no, non sono d’accordo.
O, meglio, lo sono solo in parte.
Comprendo bene la tua inquietudine ed il tuo timore, giustificati dai tempi che stiamo vivendo, ma non è corretto fare paragoni tra gli anni 70 e i tempi odierni.
Ogni giovinezza si esprime nel suo tempo e con i mezzi che ha in quel momento, se ricordo anch’io e a volte rivivo le stesse tue sensazioni di quando avevo vent’anni, rammento anche, e bene, le stesse inquietudini tue nei miei confronti da parte delle altre generazioni, con le quali avevo una dialettica spesso distruttiva.
I ventenni di oggi hanno lo stesso futuro che avevamo noi: nel senso che se lo devono costruire, da soli, con le azioni giuste e con quelle sbagliate.
La società sta vivendo un momento di transizione? Può darsi, ma in altre parti del mondo non la vedono così: è il bello della cosiddetta globalizzazione, ti capita di parlare, scambiare opinioni e sensazioni, con una persona distante migliaia di km come se fosse lì con te ed è una cosa normale. E questo maelstrom comunicativo deve indurre all’ottimismo, il futuro nostro difficilmente varcava i confini dell’Italia, come prospettiva; adesso no, il futuro dei giovani, oggi, abbraccia tutto il mondo, non dobbiamo aver paura per loro, se avranno sufficiente apertua mentale, troveranno le occasioni e le forze per riuscire in quello che vogliono.
Aprile 26th, 2013 alle 08:48
Bravo.
Aprile 26th, 2013 alle 08:51
Per fortuna ci sono anche questo tipo di giovani:
Di Daniele Martinelli
Stanno passando velocissimi questi giorni. Volano settimane intere senza che nemmeno me ne accorgo. O meglio, senza che ce ne accorgiamo. Il plurale è riferito al gruppo della Comunicazione alla Camera in cui sono entrato a far parte da qualche settimana. Una vita nuova, full immersion negli uffici dei gruppi parlamentari tra decine di deputati del M5S, tutti giovani. A volte ho la sensazione di essere tornato all’università. Nei corridoi ci si incrocia sempre veloci. Il tempo sembra che non basti mai. Tra un video a “tempo zero” e un comunicato stampa urgente, ti accorgi che l’attivita politica di un giovane è già oltre.
Il via vai dagli uffici dei cento deputati grillini è una continua botta di vita. Non fai in tempo a chiudere una cosa che ce ne sono già quattro altre, da affrontare, da studiare, da valorizzare. Del resto non è facile riuscire a tradurre in fatti ciò che ci si prefigge. Le istituzioni italiane sembrano fatte apposta per non rendere e per non incidere. Commissioni, cariche e authority sembrano pistole scariche perché oberate da una burocrazia mortale. E noi in particolare al gruppo del M5S, contro, non abbiamo soltanto la farraginosità del metodo. Abbiamo tutto un sistema che vive e sopravvive sul proprio stallo facendo leva sulle sue stesse inefficienze. Eppure l’attività delle Commissioni del M5S è più che mai cominciata, nonostante la paralisi generale degli altri partiti che fanno a gara a pararsi tra di loro per far figurare il Movimento come un covo di alieni.
Eppure noi siamo gli unici a rimanere quasi ogni giorno negli uffici della Camera fino dopo le 20, a volte anche oltre le 21. Siamo sempre gli ultimi ad uscire e i primi ad arrivare il mattino seguente. I ragazzi sono sempre sparsi in gruppi a decidere come muoversi per ogni idea e per ogni problema che il sistema presenta. Vanno su e giù dall’aula di voto spinti da energia ed entusiasmo , ma quando hanno un minuto di tempo per chiederci qualcosa diventano allibiti. Allibiti dal sistema che li circonda e dalla sua inettitudine. Allibiti dalla consapevolezza di essere gli unici ad avere idee e proposte da avanzare sui tavoli, tra uno stallo generale che il sistema dei partiti si è imposto. Nemmeno la soddisfazione di sentirsi dire da un Cicchitto qualunque “no, la tua idea fa schifo“. Niente di niente.
Nell’attesa che i partiti formino questo benedetto governo, noi corriamo. Per ora su un tapis roulant, verso una meta che pare rimanere sempre là. A debita distanza dal sistema dei partiti tutti intenti a spartirsi le poltrone. Anche televisive, per dare addosso all’unico angolo giovane e frizzante di tutto il Parlamento. Il M5s che col motto “mai mollare”, prima o poi qualcosa smuoverà. Per ora non ho altro tempo per scrivere. Mi stanno chiamando.
Aprile 26th, 2013 alle 09:01
Condivido molto dei vostri post, soprattutto di M71 e Goderiger, ma personalmente mi ritrovo anche in ciò che dice cieloviola, post 15.
Io ho 5 figli e a giugno mi nascerà il sesto…per la maggior parte delle persone, io e mia moglie siamo considerati incoscienti e per tanti altri anche irresponsabili…molte persone, quando dico che stiamo aspettando il sesto figlio, mi guarda con un’aria penosa più che compassionevole, come per dire “poveri disgraziati”…io ci sorrido sopra, e tiro avanti, ma è davvero dura porca puttana!!…e non mi spaventa più di tanto l’incognita del riuscire a mangiare tutti o a vestirsi, perchè io ci credo davvero che dove si mangia in 4 si mangia anche in 7 o 8 e il bello di avere tanti fratelli è che i vestiti si possono anche passare al più piccolo che è cresciuto!
No, la fatica vera è quella di combattere contro certi anti-valori che molti di voi rammentano, la fatica vera è quella di stare loro addosso per educarli nel modo giusto, la fatica vera è quella di trasmettere il valore dell’onestà, in una società dove invece sembra che i “furbetti” se la passano sempre meglio…la fatica vera è quella di far capire loro che un certo impegno, sia nella scuola o in qualsiasi ambito da loro frequentato, serve per la loro crescita e non per far gongolare noi genitori e permettere loro di chiedere il corrispettivo.
La mia figlia più grande è una femmina di 17 anni…frequenta il terzo anno di liceo classico e nello studio è bravissima, ottenendo dei risultati davvero eccellenti: quello che di lei mi fa imbestialire è appunto il fatto che nella sua testa, spesso passa il fatto che siccome lei prende 8 o 9 a scuola, a casa si può permettere di fare la principessa…divano, pc, telefono, uscite estemporanee…eh no, cara mia…tu non prendi 8 o 9 per ripagare noi e poter fare quello che ti pare…tu vai a scuola per crescere, per diventare te una persona migliore…io ormai quello che sono sono, e non mi sentirò certo un genitore o una persona migliore per i suoi voti o per qualsiasi cosa di buono faccia nella vita.
In una famiglia delle nostre “dimensioni”, se ognuno non fa la sua parte, diventa un marasma, esattamente come la nostra società/stato attuale.
Io nel lavoro, nel merito, nella cultura, nella forza di volontà, nella responsabilità e soprattutto nel confronto e nel dialogo ci credo ancora molto, che i palcoscenici siano le famiglie o altri contesti, fino alle nostre istituzioni.
Non posso e non voglio che qualcuno o qualcosa, uccida questa mia speranza e questo mio ottimismo e soprattutto non voglio che questo accada ai miei figli: è doveroso combattere con tutte le nostre forze e negli ambienti in cui possiamo farlo, che molti nostri giovani tornino ad incontrarsi a metà strada, tra quel fortino blindato e quel caos di approsimativismo dei quali scrivi tu…a metà strada, dove ottimismo, speranza e meriti devono regnare sovrane!
Marco.
Aprile 26th, 2013 alle 09:13
@M71-Non ci conosciamo di persona,ma credo di avere abbastanza chiaro la persona che sei!Se mi consigli una lettura o un sito,lo fai per la cronaca e per fare chiarezza su un argomento non per propaganda politica!Ho pieno rispetto e attenzione per quello che dici e prendo in considerazione ogni tuo consiglio!Lo leggerò,anche se credo di aver capito ciò che dici.Si,il rischio di un loro imbarbarimento c’è.C’è il pericolo che il voler superare gli autoctoni gli faccia diventare avidi e peggiori.Purtroppo l’esempio che diamo non è il migliore,difficile pretendere !Con grande stima!Giorgio
Aprile 26th, 2013 alle 09:19
Quelli che sono i tuoi pensieri, a volte sono anche i miei pensieri.
Considero la mia infanzia e adolescenza (ottima per carità, mio padre lavorava in banca e mia madre casalinga, ma il principio era che le cose bisognava guadagnarsele)e le paragono a quelle della generazione dei miei figli e dei giovani di oggi, spesso piene di oggetti inutili, ma “necessari”, di ansie genitoriali eccessive nei loro confronti (frutto anche di una maggior “velocità” nei rapporti con loro) e di una minor visione del futuro, ma anche dell’oggi.
Poi mi fermo anche a considerare che tutte queste riflessioni le faccio oggi a 50 anni, con una visione del mondo più matura ma anche meno ottimistica (il problema esiste, inutile negarlo), ma vedo che mia figlia a 14 anni spera, fa progetti (magari anche a vanvera)e io nel mio piccolo, con tanta difficoltà, cerco di aprirle gli occhi sul mondo attuale e futuro, senza esagerare però, per non tarparle le ali da subito.
A mio avviso l’errore da non fare mai è di instillare nelle loro menti il concetto che nel nostro paese puoi solo andare avanti a raccomandazioni e a calci nel sedere dal parente, amico, onorevole ecc., convincerli che devono crearsi delle competenze già quando sono alle scuole superiori, non tanto per far piacere a mamma e papà con dei bei voti, ma per loro, per il loro futuro.
In ogni caso più sai, più sei preparato, più possibilità avrai di trovare una strada.
Poi fra qualche anno vedremo come stranno le cose.
Speriamo, speriamo sempre.
Lucky
Aprile 26th, 2013 alle 09:29
M71-Giorgio Giorgi: Ma chi se ne frega come saranno figli degli immigrati tra 10 anni quando avranno il benessere… ma quale benessere per loro se lo perderanno i nostri figli? Cosa imiteranno, i tumulti di piazza e la miseria de ventenni italiani?
Forse la drammaticità della situazione ancora non è troppo chiara.
Ma si, in fondo se sabato si va in pizzeria e domenica c’è la Fiorentina… tutto il resto è sopportabile…
Aprile 26th, 2013 alle 09:32
SOTTOSCRIVO!
Alessandro Boldrini da Galleno
Aprile 26th, 2013 alle 09:33
Non sono passati secoli David da quelle sensazioni di cui parli, ci hanno tolto i nostri sogni per promuovere il loro FOGNO il FOGNO EUROPEO che ci stritola e ci uccide. Basta con l’euro (che non è una moneta ma bensi’ un sistema di governo) e l’eurismo, che invece di unire i popoli li stà dividendo. E il PD su questi temi è il partito più colpevole di tutti dato che il futuro presidente del consiglio, menagramo d’un menagramo, nel 97′ ebbe l’onore di scrivere il capolavoro ” Euro Si, Morire per mastricth”
Che lo dica ai suicidati il menagramo.
Aprile 26th, 2013 alle 09:42
Giorgio, grazie della stima che contraccambio.
Il problema dei figli degli immigrati e’ che, quando crescono, si rendono conto di avere meno opportunità e quindi meno beni materiali rispetto ai coetanei indigeni e sempre più spesso delinquono per avere un tenore di vita superiore a quello che potrebbero permettersi lavorando onestamente.
In Svezia e Germania il tasso di criminalità tra gli immigrati di seconda generazione e’ quasi il triplo rispetto a quello dei padri.
Aprile 26th, 2013 alle 10:17
Per me si è perso l’orizzonte educativo e di socialità. Una supericialità sconcertante che ci sta spiaccicando e ci rende piatti.
Pensiamo che tanti LIKE siano sinonimo di gradimento sociale…puah!
Ieri però passeggiando per le feste del 25 aprile mi è parso che la gente e lo spirito ci siano ancora….forse bisogna solo portarli fuori sti cittadini, stanarli dai loro decoder, dai loro profili social e staccarli da quella malefica scatola catodica che tanto rincoglionisce la nostra esuberanza.
Oppure riuscire ad usarli come strumenti e non come beni primari…
Aprile 26th, 2013 alle 10:43
@Generale,non hai capito bene il senso del mio discorso,ma non riesco a spiegarmi meglio scrivendo e lavorando.Bisognerebbe parlarne a voce,ma credimi,i destini dei nostri figli e di quelli degli immigrati coincidono!in un mondo così globalizzato i problemi sono comuni!
@M71-i figli di immigrati che vogliono rimanere nella legalità scappano come noi!Mercoledì è partito per l’Australia un ragazzo Albanese,che dopo il diploma di cuoco all’alberghiera si era distinto in ristoranti lussuosi a Siena e San Gimignano!Ha trovato un contratto per una catena di alberghi 5 stelle ed è riuscito a subordinare l’accordo ,anche al lavoro per la compagna.Lei,toscana doc, farà la cameriera!Sai cosa l’ha sempre contraddistinto e lo conosco dal 92?Una volontà di imparare ed emergere che i miei figli purtroppo,con la loro supponenza si sognano!Specialmente il piccolo,al quale tutto è dovuto dando poco!
Aprile 26th, 2013 alle 11:02
senza dubbio il post piu intelligente e pieno di verità che ho letto da quando seguo questo blog, complimenti.
Aprile 26th, 2013 alle 11:15
Caro Generale, volevo stare in pace qualche giorno, ma stavolta mi ci tiri per capelli.
Fossi in te l’abbozzerei di spregiare quelli che al sabato sera vanno a mangiare una pizza, visto che son proprio le famigliole come la mia che spendono un centino per venire a vederti suonare nei locali e ti consentono il “rinforzino”.
E poi altre due cosucce.
1- abbozzala di dire che a settembre si fallisce tutti
Se le cose vanno male a te, non è detto che vadano male a tutti.
Sei entrato nel ginepraio del tanto peggio , tanto meglio.
Per uno che rivende il BMW GS 1200, ce ne son altri due che lo comprano.
Credo ci si capisca al volo.
2- mi rincresce dirtelo, ma stai diventando molto arido.
Se t’avessi dei figlioli tu saresti più aperto al futuro, tu coltiveresti speranze, invece di spalare merda sul futuro del prossimo, tu lotteresti per qulcosa, e alla fine della giornata t’andresti a letto contento d’aver fatto qualcosa di buono, invece che tramortirti e tramortirci con i tuoi pessimismi cosmici.
Io son nel tessile, son sempre stato pieno di cambiali,leasing, mutui, c’è stato un periodo mi pesava anche un gelato alle figliole, eppure non ho ma detto tanto tra tre mesi vu fallite tutti tenetevi pronti.
Scusami se te lo dico, impara da quel Marco che ha cinque figli, in attesa del sesto, che insegna vivere a tutti.
Sei sempre straripante di pessimismo, sulla Fiorentina, sulla vita, sulla politica, sul futuro… ecchecazzo!|
E ricordati, se nostri figloli non avranno tanti lussi, vorrà dire che ritorneranno a essere più semplici, modesti, e si contenteranno se la mattina troveranno da mettere lo zucchero nel caffellatte, visto che i nostri genitori da bambini non avevan nemmen quello.
In compenso avevan qualche candela da accendere quando c’erano bombardamenti.
E la domenica i genitori di quei figliolini andavano a far due passi a piedi invece che con l’Audi da 60.000 euro per poi spaccare i coglioni che va tutto a puttane.
Arrrivederci.
Aprile 26th, 2013 alle 11:16
Riposto …. Pezzo grandioso , veramente ..e mi ci ritrovo nei tuoi pensieri … mio padre e mia madre mi hanno insegnato a non mollare mai , a non fare il passo più lungo della gamba , a sognare ma ad essere realista , ma sopratutto avere slanci di solidarietà verso il prossimo bisognoso … quando dalle mie parti lavoro ce n’era poco , ho preso ( 19 anni ) , pianto e mollato tutto e sono entrato a servir lo Stato ….be come in tutti gli ambienti ci stanno i parassiti e chi invece si fa in quattro per far girare la baracca ; ho lavorato in parecchi posti della meravigliosa penisola in cui abitiamo …. che mai cambierei con nulla al mondo ..col mio stipendio vivacchio ( con moglie e animali vari ) e cerco di rispettare , nei miei gesti lavorativi quotidiani al servizio dei cittadini , chi ha perso la speranza ringraziando il signore e lamentandomi poco o niente se ci si priva del superfluo … conscio che questo stato , ora come ora , nulla fa per alimentare la fiammella anzi …. Che le nuove generazioni abbiamo la fortuna che meritano …
Umberto S Alessandria
vado un attimo ot ..ieri ho saputo e visto le foto del ” bati ” a firenze … be , al netto dell’uomo che non conosco , giuro che la lacrimuccia è scesa ….
Aprile 26th, 2013 alle 11:18
Bravo David!Hai centrato il problema e gli stati d’ animo,sono con te.
Luca
Aprile 26th, 2013 alle 11:19
non vedo il mio scritto , cambio mail di rife .. pazienza : riassumo in parole spiccie …pezzo grandioso !! bravo david
Umberto S Alessandria
Aprile 26th, 2013 alle 11:39
PURTROPPO IN LINEA DI MASSIMA HAI RAGIONE
Magari non sarei così assolutista, ma le opportunità per i nostri figli sono sicuramente inferiori.
Oltretutto, dovranno avere una visione molto più globale di noi…guardarsi in giro in Italia non basta non basta più
Aprile 26th, 2013 alle 11:50
@10 Giogio Giorgi,
Ognuno ha i figli che si merita.
Sono delle pianticelle che vanno curate, annaffiate e coltivate….
Se una pianta viene sana grande merito è del giardiniere e su questo non transigo.
Ciao
Aprile 26th, 2013 alle 11:54
L’audi da 60mila euro ce l’ha (fittiziamente) anche il cameriere nero del chirurgo di clinica privata (Gigi Proietti)nel film “la vita è una cosa meravigliosa”.Film leggero,ma offre uno spaccato della nostra società veritiero e non molto edificante!Se si tralascia il buonismo finale,è una visione perfetta!!Il cameriere Nero che telefona in streaming a casa e fa vedere al babbo che lui ha l’Audi A6 “Come Silvio Berlusconi” e invece è solo l’autista ci dice che tutto il mondo è paese!!
Aprile 26th, 2013 alle 11:55
bravo Immonda, m’hai tolto le parole dalla tastiera …
Questi ragionano di decrescita felice poi però se gli mancano 500 euro per l'”aiped” gli girano le palle e partono con il mantra dettato dal guru.
Non ci sarà nessuna decrescita felice, o faremo TUTTI un botto clamoroso oppure resisteremo e, nei limiti del possibile, ripartiremo; chi dice cose diverse mente sapendo di mentire.
Se faremo il botto ci si darà une bella regolata e si ripartirà !
Per dirla alla Immonda, mi ci gioco le palle che ero più felice io a 12 anni a giocare con lo stucco e le cerbottane tra palazzi di 10 piani che questi pischellotti con il cellulare e la play station tra le mani ogni 3 secondi …
Lunedì ho quasi preso a scapaccioni una pischella che in scooter stava scrivendo un messaggio su facciolibro mentre andava a 50 all’ora sui viali, scriveva e ogni tanto alzava i’capo per vedere dove andava … macchevvussiete tutti ringrulliti ???
Se si dovesse veramente fallire i primi a rimetterci, come al solito, saranno quelli che già adesso stanno peggio, cosa credete ?
Ma tanto checcefrega, ci sono i 95 miliardi dei concessionari dello slot da incassare, stiamo tranquilli !
Aprile 26th, 2013 alle 11:55
In merito all’ argomento invito a leggere due libri di Mario Calabresi:
La fortuna non esiste e Cosa tiene accese le stelle.
Viola78
Aprile 26th, 2013 alle 11:59
Hai ragione David, io ho un figlio piccolo e quindi per il momento non sento il problema di pensare a cosa fara’ ed alle opportunita’ che avra’ da grande, ma di sicuro gli diro’ di imparare benissimo almeno due lingue e di schizzare via dall’Italia se le cose dovessero mettersi male…saro’ catastrofico ma ad un governo e ad un parlamento gia’ esautorati quasi completamente del loro potere da organismi sovranazionali non eletti da nessuno, si aggiunge l’incapacita’ dei ns politici di mettersi una mano sulla coscienza e di pensare a ridare speranza al nostro domani…se poi ci aggiungiamo che da questo letamaio invece di nascere fiori come dice de andre’, sono spuntati fuori sti presuntuosi grillini, allora c’e poco da stare tranquilli…volendo fare una metafora con la ns Fiorentina, anche noi l’anno scorso eravamo in una situazione disastrosa ma grazie alla volonta’ ed alla competenza di persone serie ne siamo venuti fuori, ma a livello politico tale competenza e serieta’ sinceramente non ne vedo….SPERIAMO BENE…TI SALUTO
Aprile 26th, 2013 alle 12:03
caro Giorgio (11)…mi sa che è lo stesso che spero io..
riguardo al post..caro David siamo d’età e quindi il tuo post lo condivido in pieno…facevo delle riflessioni sulle generazioni vedendo ierisera uno stupendo BLOB interamente dedicato ai funerali di Enrico Berlinguer…una folla immensa..impensabile ai giorni nostri..un riconoscimento che oggi giorno si potrebbe vedere forse per alte figure non certo politiche…che so un Benigni..un Valentino Rossi…ma sicuramente non a quei livelli…al di là della ideologia vedere più generazioni unite in quel dolore mi ha fatto capire che oggi è tutto diverso…ognun per sè e Dio per tutti come suol dirsi ed infatti oggi è molto peggio di allora..telefonini o no.
Aprile 26th, 2013 alle 12:06
Hai colto nel segno david! Non ho villa con piscina o milioni di euro ma sono benestante. Non ho la problematica del mutuo o di avere 100 euro in tasca per uscire il weekend, ma ho piu’ il timore di perdere quello che possiedo piuttosto che incrementarlo. La borsa non garantisce rendimenti certi, gli immobili sono calati di valore e c’e’ il rischio di non incassare affitto, le obbligazioni per ora vanno bene ma la situazione italica non e’ tranquilla nel lungo periodo con debito al 130/140/150%
Il lavoro manca, e soprattutto manca la prospettiva positiva che ti impedisce e ti frena nel fare investimenti tipo aprire una nuova attivita’
Si rimanda l’acquisto di beni durevoli e siamo asfissiati da tasse, bollette e burocrazia. Per questo invidio chi mi ha preceduto, aveva meno di me probabilmente, ma aveva la SPERANZA.
Con questo vento di crisi, anche chi non ha problemi economici, vive peggio. Un abbraccio david.
Aprile 26th, 2013 alle 12:13
Io ho 47 anni e una frase che sento spesso ripetere mi fa molta paura: i nostri genitori sono stati in grado di crescere e campare 4 figli e relative famiglie, i 4 figli oggi non sono in grado di mantenere i propri genitori… Se poi oggi il genitore quarantenne pensa al futuro dei propri piccoli figli si mette le mani nei capelli (io non li ho i capelli, i figli si…)
Aprile 26th, 2013 alle 12:15
Caro I.B., sai perchè c’è pessimismo e amarezza? Perchè non ce la fai più a fare ciò che facevi solo 3 anni fa! Nel mio caso specifico, non mi lamento dello stipendio, ha moglie e tre figli a carico e solo fino a pochi anni fa mi permettevo: la vacanza all’Elba per 2/3 settimane, il GS1200 e l’abbonamento allo stadio. La cosa incredibile è che, oggi, nonostante guadagni qualche soldino in più, ho dovuto rinunciare alle cose di cui sopra.
E’ dura tornar indietro (psicologicamente voglio intendere) e per questo che monta il pessimismo a tante persone!
Aprile 26th, 2013 alle 12:30
Non mi addentro nella dinamica seria del tread, ma una domanda David concedimela…
“Ma xche’ volevate passare dal campeggio a uno sfigato 2 stelle???”
Io reputo il campeggio nettamente meglio, sicuramente piu’ pulito dato che dormi nella tua tenda e nel tuo sacco a pelo, piu’ divertente, un’atmosfera piu’ rilassata, piu’ facile conoscere persone (o ragazze nel caso).
Ci hai mai fatto caso che nei campeggi non ruba nulla nessuno…e’ un atmosfera differente
Boh, da giovane (sono del 68) ho girato tutt’Europa in campeggio e sono sempre stato da urlo, e fino a pochi anni fa con la mia ragazza (ora moje) con lo scooter ci ho fatto 2 volte la Corsica e se vado all’Elba… tenda e via…
Vuoi mettere il gusto di aprirsi una bottiglia di vino la sera, sdraiati per terra a contatto con la natura, magari scambiando e chiacchere con la tenda vicina, che stare chiusi dentro ad un insulso (senza offesa x nessuno) 2 stelle…???
Scusate la divagazione…
Aprile 26th, 2013 alle 12:33
credo che il post n 31 dell’immonda bestia sia fantastico. non tanto perchè è rivolto ad una persona con la quale non mi trovo mai d’accordo, ma perchè questo pessimismo cosmico, questo essere tetri dalla mattina alla sera, questo considerare chi fa una vita normale guardando la tv ( ma tanto la guarda anche chi per dimostrarsi intelligente dice di non guardarla e magari ha il 45 pollici al plasma in salotto), andando a mangiare una pizza il sabato e guardando le partite la domenica dei poveri deficenti anzi no..”lobotomizzati” come i grillini amano definire chi non la pensa come loro, è veramente insopportabile e dannoso.
brava immonda, è dai tempi della vicenda del ciuffi che ti ho incominciato veramente ad apprezzare, per me sei un grande.
Aprile 26th, 2013 alle 13:00
… E il mio maestro mi insegnò come è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire (F. Battiato)
Aprile 26th, 2013 alle 13:10
AVVERTIMENTO AL LETTORE PREPARARSI TANTI FAZZOLETTI E LEGGETE A VOSTRO PROPIO RISCHIO …….
A TUTTI QUELLI CHE…….. il FASCISMO A FATTO ANCHE TANTE COSE BUONE E SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO:
Siamo in ventotto davanti al muro, la conta non l’ho fatta io ma quelli che poi hanno portato via i cadaveri. Io sono accanto alla mia mamma che ha in braccio la piccolina, nata venti giorni prima, a destra c’è la mia sorella di sedici anni, davanti a me le altre due, di dieci e di quattro anni. A un passo da noi la Maria, con il figlio di quattordici mesi, malato, tanto malato. È lei a parlare con l’uomo mascherato, gli chiede di avere pietà del bimbo, è malato. Quell’uomo, ma mi fa ancora fatica chiamarlo uomo, tira fuori la pistola dalla fondina e iniziano i colpi. Forti, assordanti. Il mio ricordo è confuso e preciso allo stesso tempo…
La mamma grida: «Salvatevi, salvatevi se potete». Lo grida proprio un attimo prima di cadermi addosso insieme alla piccolina. Ho la mamma sul petto e il suo peso mi fa cadere all’indietro.
SPECIALE/ Stragi nazifasciste, la forza della memoria
È tutto rumore intorno a noi, un rumore che non mi fa pensare… Cado indietro ma non c’è il muro a fermarmi, la porta della stalla davanti alla quale ci avevano messe non è chiusa, si apre spinta dal mio peso, mi lascio cadere all’indietro e trascino con me le mie tre sorelle. Rotoliamo nella stalla e restiamo ferme ferme. La porta si richiude da sola, ruotando sui cardini, e il rumore continua, stringo a me le tre sorelle, non sento dolore alla gamba ma solo al braccio, trapassato dalle pallottole.
Non vedo il sangue sui loro corpi. Il silenzio arriva lento, preceduto da qualche colpo singolo, sonoro come un colpo di frusta. Poi più nulla. Mi muovo piano dall’angolo nel quale ci eravamo strette, sotto le gabbie dei conigli, guardo attraverso la fessura della porta. Ma più che vedere, tanto era piccola la fessura, sento il silenzio dell’aia e le voci tedesche che si allontanano, sono già alla teleferica.
Torno dove stanno accucciate le mie sorelle, vedo il sangue di Maria, la più grande, quella con la quale devo decidere cosa fare. Maria, per il sangue che ha addosso, penso che abbia tante ferite, ma mi guarda nella penombra e risponde lucida alle domande. Le dico quello che ho visto e sentito e le chiedo cosa è meglio fare: se restarcene nascoste nella stalla o scappare via, a cercare aiuto. Decidiamo di uscire.
Apro la porta e qui, proprio qui, per terra, c’è la mia mamma con la sorellina appena nata, ha venti giorni l’Annina. Solo in quel momento, quando abbasso lo sguardo verso di lei, mi accorgo di cosa ho sul petto. Ho il sangue della mia mamma e del bianco, il bianco del suo cervello. Gli aveva sparato alla testa quel mascherato, l’italiano, gliel’ha spaccata, ma la mamma ci ha fatto il suo ultimo dono. Cadendomi addosso ha salvato le sue quattro figlie, le ha fatte cadere nella stalla.
Quando ripenso a quello che ho visto là fuori, e ci ripenso spesso, ogni giorno, anche più volte in un giorno, capisco che è stato un miracolo a salvarci, ma capisco anche perché è potuto succedere. Ci sono mucchi di corpi lì davanti, uno sull’altro, donne con i loro piccoli tra le braccia, sdraiate, come sedute lungo il muro. E tanti, tanti bossoli, proiettili. Devono essere stati secondi di grande confusione. Urla, pezzi di muro che volano, terra che si alza. Nessuno si è probabilmente accorto della porta che si è aperta e chiusa e di quattro femmine sparite nella stalla.
La mia sorellina appena nata non è morta. È ancora in braccio alla mamma e quello che sento venire da lei non so se è un lamento o un vagito, un piccolo pianto o un piccolo grido. Apro le braccia della mamma, c’è sangue e latte. Prendo la piccolina, cerco di pulirle la bocca, aiutarla a respirare. Lilia, la mia sorella di dieci anni, ha solo una ferita alla testa, si carica in braccio, e non so come fa, Maria, quella di sedici anni, che è proprio ferita e non riesce a stare dritta. Anche Adele, quattro anni, è stata colpita. Alla testa, di striscio. Iniziamo, per come possiamo, a correre.
I tedeschi ci vedono da lontano e sparano. È un attimo, ora ci ammazzano proprio, penso. Lo urlo alle mie sorelle e cominciamo a correre verso la vigna lì vicino, anche se non so se si può chiamare correre il nostro arrancare: io con la gamba maciullata e la bimba in braccio, Lilia con il sangue che le esce dalla testa e Maria attaccata al collo, Adele piccola com’è. Ci buttiamo tra i filari e di proiettili non ne arrivano più. Restiamo per un po’ ferme lì in mezzo, ma so che non è un posto sicuro… Ancora tedeschi, sei o sette. Sono a non più di dieci metri. Guardano verso l’alto, ci vedono senz’altro, non possono non vederci. Ricordo, almeno mi sembra di ricordare, solo il battito del mio cuore, batte sul petto forte forte, e stringo ancora più a me la sorellina, questo lo ricordo bene perché ho pensato che non dovevo stringerla troppo per non farle male.
Ma i tedeschi se ne vanno, ci hanno viste ma se ne vanno per la loro strada.
La Clelia la vediamo dopo poco. Aveva sentito tutto e si era nascosta in una specie di buca. È la prima persona che incontriamo, non serve raccontare, dico solo che lì dovrebbero essere tutti morti e che voglio tornare a vedere se ce n’è rimasto qualcuno. Le do la sorellina: la Clelia mi racconterà che, quando le ha tolto le fasce per pulirla, c’ha trovato in mezzo sette proiettili, io non so come faceva quella bimbina a essere ancora viva. Era tutta a pezzi. Le braccine staccate, solo la pelle a tenerle attaccate al corpo, non aveva più un calcagno, le gambine spezzate, le cosce con i buchi delle pallottole.
A casa torno da sola, per vedere se c’è ancora qualcuno vivo. Un uomo anziano, l’unico uomo che c’era, è tutto sventrato, ma respira ancora. Cerco di tirarlo su. Una, due, tre volte, ma non ce la faccio… Il respiro dell’uomo anziano svanisce.
Poi un lamento, debolissimo, proprio un filo di voce. Mi guardo intorno, dove ci sono tutti quei corpi: non si muove nulla, sono proprio tutti morti.Vedo il bimbo quando sto per tornare giù, dalla Clelia. È sotto il corpo della mamma e della sorella: le hanno colpite proprio in faccia. Piange piano piano, devo liberarlo ma non ce la faccio a sollevare i corpi che gli stanno sopra. Allora infilo una gamba, spingo, si muove, ecco il bimbo, riesco ad afferrarlo, tiro, è fuori. Gli pulisco la bocca, faccio in modo che possa respirare bene, vado a cercare aiuto.
Il bimbo si chiamava Paolo, aveva un proiettile in una gamba e ce l’ha ancora, perché è vivo e ci siamo incontrati dopo sessant’anni…
Trovo il babbo e non riesco a dire quello che è successo, siamo in mezzo a tanta altra gente, soprattutto uomini scappati per non essere presi dai tedeschi. Ho sangue addosso e tutti mi fanno domande, vogliono sapere. Perché capiscono che io so, che io ho visto… «Andiamo su, andiamo su a vedere…», sussurro.
Poco prima di arrivare a casa incontriamo un gruppetto di persone, quindici-venti in tutto. Sono lì, immobili, accanto a una grotta.Vicino a loro delle pecore morte, uccise a colpi di mitraglia, c’è sangue tutto intorno. Raccontano che è stato un giovane tedesco a ucciderle, ma per salvarli. Dovevano essere loro, donne e bambini, a essere ammazzati, ma quel ragazzo gli ha detto di stare fermi e zitti, l’ha detto con gesti che tutti capiscono e ha sparato alle pecore. Poi, portando il dito al naso e facendo ssshhh, se n’è andato… Lì, davanti alle pecore morte e a quelle donne vive, racconto quello che è successo. Lo racconto a loro e al mio babbo.
L’ultima volta che vedo la mia mamma per terra c’è un pollo sulla sua testa. Lo mando via e prendo tra le mani la testa della mia mamma, quasi non la riconosco, gliela rimetto a posto, così… a posto con le mie mani, alla mia mamma…
Poi la portano dentro, la mettono per terra nella sala e nell’altra stanza c’è mia sorella Maria, quella con le ferite più gravi. La piccolina, quella che stava in braccio alla mia mamma, muore dopo venti giorni, il 2 settembre. La mettono in una scatola di cartone e la seppelliscono al cimitero, accanto alla mamma. La Maria muore il giorno dell’arrivo degli americani a Valdicastello, il 19 settembre.
Io li sogno ogni notte, tutti quei morti.
Aprile 26th, 2013 alle 13:33
In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità, a me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa.
(Il suonatore Jones – Fabrizio De André)
Aprile 26th, 2013 alle 13:38
Caro David, tutto bello, tutto romantico. Ne ho fatte come di te di esperienze in tenda o in pensioni viareggine da brivido.
Ma quello era il nostro mondo. La nostra “epoca”.
Oggi è tutto cambiato (purtroppo o per fortuna, decidi tu).
Un tempo potevamo alzarci la mattina e fare… un tentativo… E se andava male, pace.
E mi sto riferendo principalmente alle attività lavorative/imprenditoriali.
Oggi non potremmo più farlo. E non tanto per noi stessi, ma per i nostri figli, che devono andare a scuola, vestirsi, uscire con gli amici, avere (ebbene sì…) lo smartphone ecc…
Tutto il mondo è cambiato. Oddio, se ci pensi bene… anche noi abbiamo fatto uguale.
Tu sei un giornalista. Probabilmente il miglior giornalista sportivo che conosca, perché nonostante la tua fede calcistica infinta, a volte riesci ad essere “lucido”, anche dopo aver perso 5-0 con la Juve in casa…
Eppure… non sei “solo” un giornalista, bensì un bancario, per giunta molto stimato.
Tutti siamo sognatori, ma poi nel nostro piccolo ci scontriamo quotidianamente con la realtà.
Io? Evito di dirti quante ne volevo fare.
Invece oggi mi trovo a fare 10.000 km al mese e girare l’Italia in lungo ed in largo.
E fidati, vorrei stare tanto di più a casa con i miei cari…
Meno male abbiamo la Fiorentina…
Un abbraccio
FV
Aprile 26th, 2013 alle 13:45
Siamo solo una banda di giovani eroi abbandonati su
spiagge deserte.
Confusi spesso delusi forse stanchi di combattere per
esistere, ma continuiamo a condurre le nostre battaglie
fatte col sangue dei sogni.
UN RAGAZZO DEL 1952
Aprile 26th, 2013 alle 13:57
@ Il Generale: chi se ne frega un par di palle.
Continuiamo a farne entrare a frotte nonostante l’evidente impossibilità di accoglierli e permettere loro una degna integrazione.
Fra 15 anni i bambini degli immigrati di oggi saranno gli adulti che pretenderanno casa, lavoro e sanità.
Al momento in Italia ci sono 5 milioni di immigrati e 6 milioni di disoccupati.
In società molto più aperte, tolleranti ed economicamente più benestanti di noi le generazioni di immigrati nate sul territorio hanno avuto molte più difficoltà rispetto ai genitori ed ai nonni. Cosa succederà qui in Italia dove la situazione e’ anche peggiore?
Che poi la situazione sia tragica lo so benissimo, ne parlo da tre anni su questo blog. Evita quelle sortite fini a se stesse delle pizzerie, perché con me hai sbagliato proprio uscio.
Un saluto.
Aprile 26th, 2013 alle 13:58
@ Brighton: mi potresti postare qualcosa anche su Porzus?
Grazie, ciao.
Aprile 26th, 2013 alle 14:03
48@brighton viola (a proposito: se è la brighton del sussex ho parenti là e ci ho vissuto parecchi mesi … salutami, nel caso, la clock tower, luogo mitico degli appuntamenti …)
quando ero all’università (anni ’70) comprai “Lettere di condannati a morte della resistenza” che ho ancora con me, in mostra sullo scaffale riservato ai libri che riguardano la storia.
Quando mi viene qualche dubbio, sulla guerra, sulle dittature, sulla gioventù, sulla generosità, sul sacrificio, sul fatto che i giovani hanno a cuore solo il loro interesse, sul fatto che gli Italiani (maiuscolo) siano un popolo bastardo e dedito solo al proprioo tornaconto, ecco, quando ho questi dubbi mi basta riprendere in mano quel libro, aprirlo a caso e leggere una o più lettere a seconda della quantità di sconforto che ho addosso.
Quello che mi spiace di più e talora mi fa orrore, è che ci sia ancora chi “dubita”, che ci sia ancora chi crede che le dittature siano, a loro modo, positive, che ci sia ancora chi pensa ai lager e alle foibe come cose del passato.
Beh, sono del passato ma possono ritornare e coinvolgerci tutti quanti.
Bisogna stare vigili e non perdonare, mai, niente che possa in qualsiasi modo rievocare orrori del genere.
Un saluto al “Forte di Marmi” made in England.
Aprile 26th, 2013 alle 14:08
pensiero condivisibile…non credo neanche sia il caso di dividerci in ottimisti e pessimisti….magari ,per risalire adeguiamoci alla realta’.certo comprendere le responsabilita’ e’ importante,ricordarci di chi ci ha condotto in questa situazione non e’ fatto secondario.magari a qualcuno metterla in caciara conviene.una volta la stampa la si asserviva in maniera soft….adesso certi inviti sono espliciti,siamo talmente anestetizzati che anche richieste di evidente censura lasciano insensibili…..se silvio avesse fatto una richiesta come quella del nostro beneamato non piu’ tardi di due anni fa sarebbe accaduto di tutto…..giustamente….adesso…silenzio.
Aprile 26th, 2013 alle 14:26
L’altro giorno alle poste una signora tra i 75 e gli 80 anni ha tenuto un “comizio” lamentandosi dei pochi “spiccioli” che prendeva di pensione : 1400 euro. Ora, io non so cosa ha fatto nella vita questa buona signora pero’ ero tentato di farle notare almeno due cose :
1) Suo figlio potrebbe andare in pensione dopo un lavoro analogo al suo con 5-600 € anziche’ 1400 €.
2) I 1400 € che lei riceve puntualmente un operaio medio li guadagna con FATICA…ma non solo un operaio..anche molti professionisti “giovani” sui 30-40 anni.
Ho preferito evitare l’argomento e sono andato a pagare i miei bollettini….pero’ questa cosa ogni tanto mi frulla in testa…mettendo a confronto le diverse generazioni c’e’ una discreta ingiustizia sociale….
Aprile 26th, 2013 alle 14:33
C’erano una volta due fratellini che non si assomigliavano per niente: uno era di un ottimismo esasperato e l’altro di un pessimismo esasperante. Giunse la Befana ed il babbo penso’ di mettere alla prova l’ottimista che aveva chiesto un cavallo incartandogli sotto il camino una bella cacca di cavallo. Al pessimista invece regalo ‘ il trenino , come aveva richiesto. La mattina della Befana i bambini corsero a cercare il loro doni ed i genitori li osservarono , tenendosi in disparte. Il pessimista aprì il suo pacco e, senza entusiasmo disse :” il trenino che avevo chiesto aveva le strisce rosse non blu ! ” e rimase imbronciato come al solito. L’ottimista invece corse felice dalla mamma e disse : ” mamma, mamma, la befana mi ha portato il cavallo, ancora non c’è ma fra poco torna!”
Ecco, i giovani di oggi sono un misto dei due fratelli, a tratti pessimisti ed incontentabili, a tratti entusiasti e fiduciosi, perché questa è la natura ed il frutto dell’età . Sopportiamo i momenti neri e non smorziamo gli entusiasmi …cresceranno, purtroppo per loro e per noi, ma se sapremo stare loro accanto senza far avvertire troppo la nostra presenza , ci saranno eternamente grati…ma per noi , che fatica!
È vero, noi ci accontentavamo di più ed avevamo meno possibilità , ma non per questo eravamo migliori.
Fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo ma può diventare il più facile se ci ricordiamo che il primo insegnamento sta nell’esempio; se il nostro comportamento sarà lineare ed allineato con dei valori che portiamo dentro, allora, niente paura, alla lunga questo pagherà .
Il mio vissuto mi porta a dire che solo la salute è un bene per il quale vale la pena di disperarsi, il resto si rimedia..è non è un luogo comune!
Aprile 26th, 2013 alle 14:54
E’ proprio così caro David, la mia generazione non ha mai vissuto un boom economico e per far sì che lo vivranno i nostri figli c’è solo una soluzione e si chiama ME MMT (Modern Money Theory di Warren Mosler); se tutti noi non cominciamo a conoscere la verità su come funziona realmente la moneta moderna, e non quello che ci dicono i giornalisti (non Tu naturalmente) pagati dall’elite finanziaria, se non facciamo questo sarà veramente la fine per noi ma soprattutto per i nostri figli. Tu David con la tua mediaticità potresti fare veramente molto se solo capissi come funziona la moneta moderna, il debito pubblico, l’inflazione, i titoli di stato, le tasse, ecc… (chiamami sono a Tua disposizione cell. 3356….) E’ VERAMENTE UNA COSA SERIA, stiamo facendo meeting in tutta italia, fidati di un vero tifoso viola… a presto
Aprile 26th, 2013 alle 15:54
@Simo V.C Alta Garfagnana-Vedi,David ci porta sempre su sentieri difficili,mai banali,che però poi creano difficoltà nello spiegarsi via PC!I miei figli,sono educati,rispettosi,bravi a scuola,tanto che il grande si presenta alla maturità con il massimo dei crediti!Non hanno mai avuto un debito e frequentano amicizie sane!Tu dirai,allora perchè ti lamenti?Perchè vedo in loro l’appiattimento intellettivo della loro generazione,il disinteresse per la politica (e si che ci provo ad interessargli)e il difetto principale della loro generazione,l’omologarsi con gli altri che ,in definitiva ,significa annullarsi!Come diceva prima MARCO (il gobbo che ci ripensa 🙂 )i miei figli hanno l’atteggiamento della sua 17enne (uno è coetaneo),quello che fanno di buono ,lo fanno per avere la condizione di poter chiedere e non per il loro futuro.Sostanzialmente perchè il futuro a loro,noi ,non lo abbiamo preparato!Come invece hanno fatto le generazioni (mio padre è del 25)del primo dopo guerra con noi!Non fare l’errore di dire:”I figli sono come gli si alleva,i miei son migliori perchè io ho fatto,io ho detto!” La famiglia è una parte importante,ma non l’unica per l’educazione di un ragazzo!
Aprile 26th, 2013 alle 15:56
Nei giovani di una volta c’era una ricchezza nascosta, che però era di tutti: la forza di credere nel domani, la fiducia nel domani.
Non importava da dove si partiva, perché tutti erano consapevoli che quello era solo il punto di partenza e c’era tanta voglia di mangiare la vita a morsi.
Quelle motivazioni, nella gioventù di oggi, non le riscontro più.
Ricordo piazze e giardini ricolme di ragazzi ed adolescenti, oggi solo social network e console purtroppo.
Non mi va di fare il nostalgico, ma era meglio prima
Aprile 26th, 2013 alle 15:57
Da condibidere. CONDIVIDI.
Aprile 26th, 2013 alle 16:00
Siamo messi male,ma non penso proprio che a settembre falliremo tutti.
Certo non posso prevedere ciò che accadrà a settembre o a dicembre, ma non credo nel pessimismo cosmico del Generale.
Piuttosto non faccio programmi a lunghissimo termine (ma questo è un po’ la mia caratteristica)ma nel frattempo mi do da fare per migliorare da un giorno all’altro, mese per mese.
Ogni tanto si chiude una porta, ma spesso se ne apre un’altra.
Io il BMW GS 1200 non ce l’ho mai avuto, perciò sono avvantaggiato, non ho bisogno di venderlo.
In compenso, spesso, se devo comprarmi un vestito o un paio di scarpe, aspetto i saldi.
Certo non c’è da entusiasmarsi troppo, non si vive in maniera epica, ma ci si industria in attesa di tempi migliori, soprattutto per i propri figli.
Si chiama Resistenza Attiva.
Saluti a tutti.
Lucky
Aprile 26th, 2013 alle 16:01
@massi71 e con questo? io ti parlo di cio che leggo qua e la` e di cose che conosco; sono sicuro che moltissimi altri, di altre fazioni e colori avranno dato il loro apporto alla lista di sanguinari assassini e cosi` via e di morti ammazzati di ogni etnia. Mi interessa relativamente dove essi si collocano nel quadro politico mondiale …. io non credo nella politica e non credo nell`uomo
Aprile 26th, 2013 alle 16:05
@ cielo viola io guido gli autobus e la clock tower la vedo tutti i giorni eh eh eh dove stanno i tuoi?
Aprile 26th, 2013 alle 16:09
@Lucia sei una grande donna!OT,hai visto,zitto Gnignignoli,finito il periodo buio!!
@Ste73-Pensa a chi,venuto in pensione nel periodo d’oro e stà riscquotendo la pensione da più tempo del periodo in cui ha lavorato!Mi vengono in mente ferrovieri,militari,dipendenti pubblici,POLITICIIIIIII!!!!!!!E non prendono le miserie che andremo a prendere noi!
Aprile 26th, 2013 alle 16:18
Di base mi considero un uomo fortunato, e spesso penso con timore che prima o poi la vita mi possa presentare il conto………..
Però tutto quello che la mia famiglia oggi ha viene da lontano, dai grandi sacrifici di mia nonna prima (la mamma del mio babbo), e da quelli dei miei genitori poi e, in parte molto minore, miei e di mia moglie.
Pur non essendomi mai mancato niente sono stato cresciuto con un profondo senso del risparmio e del dovere che spesso mi hanno costretto a rinunce e fatiche non comuni a tutti i miei coetanei.
Ho iniziato a fare esperienze lavorative a 14 ani e ho lavorato per oltre 40 anni nella stessa azienda, nella quale sono entrato a 18 come fattorino e sono uscito a 58 come dirigente.
Senso del dovere che ha contrassegnato tutta la mia vita così come il principio che per raggiungere gli obbiettivi si doveva passare attraverso l’impegno e il sacrificio senza cercare o aspettare scorciatoie.
Lo stesso è stato per mia moglie, settima di 7 fratelli di cui 2 gravemente handicappati, col padre unico in famiglia a lavorare.
Con grandi sacrifici e grande dignità, tutti sistemati.
Principi e stili di vita che abbiamo cercato di trasmettere ai nostri figli, spesso entrando in contrasto, in particolare con la seconda, quando percepivamo che non li avevano ben chiari, magari perchè in parte distratti da esempi di coetanei cresciuti diversamente.
Attenzione: non PEGGIO ne MEGLIO. Diversamente. Non mi permetto mai di giudicare.
Fortunatamente, pur non avendo ambedue avuto voglia di continuare gli studi, come magari mi saprebbe piaciuto, ho potuto constatare che, una volta lasciata la scuola, hanno immediatamente messo in pratica quello che io temevo non avessero capito e, ambedue, in tempi diversi di anni tra loro, nel giro di pochi mesi, appena lasciata la scuola, hanno trovato il loro indirizzo e oggi sono ambedue “sistemati” con discreti impieghi a tempo indeterminato e sono molto apprezzati per il loro impegno, la loro serietà e dedizione sul lavoro.
Nota bene: in campi totalmente diversi tra loro e dal mio. Se lo sono trovati e guadagnati da soli e in assoluta autonomia, senza il benchè minimo intervento di terzi.
Sono ambedue al commercio, lavorano dal lunedì al sabato dalle 9 di mattina alle 8 di sera, spesso anche la domenica ma mai li ho sentiti lamentarsi, o accampare diritti, consapevoli della grande fortuna che hanno per il solo fatto di avere un lavoro abbastanza sicuro.
Spero e mi auguro che abbiano con i loro figli la stessa capacità di tramettere i principi di famiglia e che abbiano la stessa fortuna di essere ascoltati.
Alla fine di tutto ciò, seppure con un po’ di timore, penso che un po’ della fortuna che abbiamo avuto sia anche un po’ meritata e, accada quel che accada, lavoratori siamo e lavoratori resteremo consapevoli che le sorti un po’, anche solo un po’, ce le creiamo.
Tutto questo senza voler minimamente voler offendere nessuno altrettanto volenteroso ma meno fortunato.
Mi auguro solo che il motto M5S citato da pippospano #20 non sia la rivisitazione di uno assai simile che mi auguravo morto e sepolto, e che la deriva non sia la stessa.
Perché la democrazia è uno stato irrinunciabile per qualsiasi uomo.
E anche se l’attuale ha i suoi difetti ed ampi margini di miglioramento il solo pensiero di poterla perdere mi angoscia.
Per me, i miei figli e i figli dei miei figli.
E’ una cosa che mio padre, vecchio partigiano, mi ha sempre raccomandato di difendere visto che lui ha combattuto e sofferto per ottenerla e su quella ha basato un’intera vita di lavoro.
MARIO T.
Aprile 26th, 2013 alle 16:18
Per me il problema è che siamo un popolo oramai abituato alla vita agiata. Nel dopoguerra la gente era povera, alcuni erano poverissimi e anche trovare da mangiare era un lusso eppure nessuno perdeva il sorriso perchè anche le generazioni precedenti se la passavano abbastanza male lo stesso. Dagli anni cinquanta in poi ogni generazione migliorava il proprio tenore di vita e anche quel poco di più che avevano li rendeva felici. Da qualche anno c’è una inversione di tendenza e questo ci fà andare nei pazzi, ci rende cattivi e impauriti, dovremo ‘rinunciare’ e questa parola ci fà veramente terrore. Come se ne esce? Boh?
Aprile 26th, 2013 alle 16:26
@brightn viola
i miei stanno sparsi quà e là, ormai sono più numerosi loro che noi qua a Firenze, compreso un mio nipotino che si chiama tale e quale a me :).
Il capostipite di tutti sta nella parte “alta”, vicino alla ferrovia.
Ha avuto alcuni ristoranti, se non sei troppo giovane dovresti conoscerlo …
Aprile 26th, 2013 alle 16:41
Non ho detto che mio figlio è migliore di altri ma solo che non transigo su certe posizioni ossia il comportamento, il rispetto e la meritocrazia.
Detto questo può darsi che mio figlio domani possa diventare un coglione di prima categoria o un reietto della società ma ad oggi dico di no solo per il fatto che i problemi li gestisce a casa sua e di immondizia nella società, come fosse una discarica, non né tira.
Ora dico, se queste cose non le impara dai genitori chi cavolo potrebbe insegnargliele? La scuola odierna dove un professore viaggia sulla sottile linea di confine della querela? Il nucleo delle amicizie personali fatto di adolescenti? In questa fase ci vuole la famiglia con tutta la pazienza possibile e la voglia di ascoltare senza denunciare noia neanche attraverso la minima espressione. Sul fatto che io ho detto, si, io dico eccome; il signorino, finché starà sotto il tetto della sua famiglia, sa bene dove andare a parare e quello che deve e dovrà fare, attraverso il dialogo e il rispetto reciproco, ogni giorno dovrà dimostrare a sua madre e a me che si merita quel che potremo dargli ma soprattutto che ritenga il tutto come una conquista. Tutti i lussi che ha è perché se li è guadagnati.
Poi è chiaro che la famiglia non sia tutto ma quasi si eccome.
Ciao Giogetto
Aprile 26th, 2013 alle 16:46
@Immonda: te t’ha preso un abbacchio (come dicono a roma).
Primo se tu vieni in pizzeria a spendere 100 € apprezzo il tuo sforzo e quello che fanno molti altri (ma alter persone hanno speso 15 euro a testa, perché 100 euro?), ma io in quel locale dove tu sei venuto, di rinforzini ho visto il rimborso benzina ed una pizza per salire sul palco non digiuni (chiedi a franz paperott).
E nient’altro. Non te l’aspettavi?
Se tu parli di me, io l’audi non ce l’ho da due anni e non costava codeste cifre ma bensì la metà. A tutt’oggi giro con una onesta macchina da lavoro Opel ed è anche meglio. Io ho costruito la mia vita senza l’aiyto di nessuno e sono anche in grado di poter vivere con un tenore di vita anche inferiore.
A me non la canti.
Comunque riferimenti personali economici sul blog non ne ho fatti a nessuno e francamente era meglio se tu non li facevi, perchè mettere in piazza delle confidenze che si intendono tra amici e persone per bene sanno tanto di bello sputtanamento gratuito.
Mi dispiace ma la tua è una bella caduta di stile.
Per quanto riguarda il pessimismo, fate voi.
Se vi sentite allegri ed ottimisti son contento per voi.
Sono tutti i giorni in giro e tocco la situazione dei commercianti, dei produttori e della gente comune.
La situazione è molto disperata, ma non grave (è già stato detto).
Molto probabilmente in questo sito ci sono solo benestanti senza problemi oppure non è abbastanza informata.
Il pessimismo cosmico è una cazzata bella e buona, qui si sta parlando di cosa ci circonda oggi e non certo delle ambizioni e speranze per il futuro.
Poi se dobbiamo obbligatoriamente ridere raccontiamo barzellette o aneddoti. Allora si ride quanto vi pare, perchè no? Quando ci siamo incontrati mi hai mai visto incazzato? Sono sempre pronto alle battute e s’è cazzeggiato quanto s’è voluto.
Comunque se pensate che l’inciucione tra silvio e il resto del PD ci porti un bel futuro radioso… fate voi.
E soprattutto i venti che vengono dall’estero e che spirano di traverso sull’italia vi sembrano forieri di ottimismo per le famiglie del (ex) ceto medio? (il motore dell’Italia).
@Massimiliano71: guarda che io la penso proprio in codesto modo. gli immigrati che vengono fatti entrare oltre la possibile ricettività, sono un bel regalo del PD che si garantisce voti futuri in questo modo.
Avete comunque visto i fatti in grecia ed ora in spagna. come mai in italia ancora non accadono?
Aprile 26th, 2013 alle 16:52
@immonda: e ora tu hai avuto anche una bella leccata da uno che hai sempre stimato zero… me lo hai detto tu di persona.
Hai visto il mio punto di vista quanti vantaggi porta?
Io credo che il tuo dissenso sia soprattutto un’uscita contro il M5S e chi la pensa in quel modo.
E così… ecco qua la tua sparata contro.
Ma non ti preoccupare, io sono un incassatore…
Aprile 26th, 2013 alle 16:52
@LUCIAAAAAAAA!-Stacco dal blog,apro violanews e cosa leggo? Gnignignoli :-Bla,bla,bla,bla!Occorre seduta anti malocchio e messe Viola alla mezzanotte di ogni giorno dispari con mattina pari,con pittura di Agnelli sacrificali e distruzione di tupè appartenuti a nobili (conte)tramite fuoco sacro ottenuto con l’incendio di una Multipla bianca con paraurti neri!
Aprile 26th, 2013 alle 17:22
Caro Generale
io non ho sputtanato proprio nessuno.
Ho detto che t’hai venduto il motore quando lo sa tutto il blog perchè l’hai pure scritto, e il blog sa pure chi te l’ha ricomprato,
ho detto che ho speso cento euro per sentirti cantare (ben spesi lo devo ammettere) perchè non ero solo ma con la famiglia,
ho scritto che t’hai un macchinone perchè ti ci ho visto sopra pìù volte,se poi l’hai rivenduto non lo posso certo sapere,
e ho scritto che sei indurito sul futuro perchè non hai figli, cosa che hai sempre scritto tu , da sempre ,nel blog di tuo pugno.
Pertanto, nessun sputtanamento, solo riporto di cose già risapute e da te già rese pubbliche precedentemente.
Un intero blog ne è testimone.
Antonello
Aprile 26th, 2013 alle 17:33
Infine, su Marco san t’arrivi esimo.
Che io e lui ce ne siamo dette di santa ragione non è un mistero.
Una volta gli offrii anche mille euro per farmi dire come si chiamava convintissimo che fosse un multinick.
Fattelo ridire da lui se dico boiate.
Non ha voluto i soldi, è stato un signore, s’è fatto pace, e tra di noi ora ci si stima.
Se devo scrivere i nomi di quelli col quale ho leticato in questo blog e poi ho invece cambiato idea sto qui fino a domani.
Vuoi l’ultimissimo esempio?
Io e Ombanching per cinque anni ci saremmo presi a labbrate.
Ora si prende il caffè insieme e ci si abbraccia quando ci si trova per strada.
Misteri della vita.
Aprile 26th, 2013 alle 17:47
Caro Antonello, il tuo tono mi ha lasciato con molto amaro in bocca.
Per mia fortuna il lavoro va abbastanza bene anche se non posso geidare all’euforia.
E la mia moto, il nostro comune amico l’ha trovata nuova… Se non la usavo era inutile che stesse in garage a candire 13500 km in 4 anni testimoniano lo scarso uso.
Comunque ho paura più per le generazioni future che per me stesso.
Penso a questo proprio perchè non ho figli e il mio impegno lo vorrei profondere nel lasciare una situazione migliore a chi verrà.
Non occorre essere genitori per avere il senso civico.
RISPOSTA
Ragazzi, fate la pace per favore: vi conosco e vi stimo entrambi.
tre punti con la Samp e amici come prima,
David
Aprile 26th, 2013 alle 17:55
David, il Nesi di Prato, invece di scrivere un post sul cambiamento epocale per i giovani, ha scritto libri. Uno ha vinto anche lo strega.
Ecco , leggendo quel libro lì la sensazione che provavo io era di rabbia verso l’autore, graziato da Dio per la vita da nababbo che ha fatto e tutto piagnistei per l’avvenire dei figli che non avranno più ‘l’età dell’oro’. Crescere, crescere, soprattutto soldi, soldi tanti da non sapere cosa farsene. Questo sarebbe il progresso, a questo sarebbe riferito l’ottimismo per i giovani. Per noi; che i nostri nonni ci raccontano dei cartoni nelle scarpe bucate e di chi qualche buccia di pane la trovava nella monnezza. Mentre lo leggevo il libro, mi martellavano nel cervello le parole di Cicerone:’l’afflizione è relativa’. I giovani che vivono in una tribù africana sono meno felici dei nostri? Andate in Africa per un periodo e vi verrà il mal d’Africa perchè la loro felicità non la dimenticherete facilmente.
Tornando in occidente guarderete in modo diverso il modello culturale vincente del giovane, bello/a, abbronzato/a, rampante, pluricopulante, soprattutto facilmente arricchito/a. Ho sempre più netta l’impressione che ai giovani lasciamo in eredità l’ottimismo per le COSE che potranno o non potranno avere. Non l’ottimismo per quello che potranno o non potranno ESSERE.
Quando tutti viaggiavano in 500, chi aveva la 600 era un fortunato. Quello che è cambiato mi sembra più che altro sia il sentirsi un essere dignitoso solo se si ha la 600, mentre prima della 600, a chi aveva la 500 non gli importava nulla. Questo sappiamo trasmettere ai nostri figli. Crescere, soldi, crescere, soldi ; queste sono le speranze che riteniamo così importanti !Io ho messo al mondo figli insegnando che l’importante è solo il poetico
‘fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza’
tutto il resto , come pensava Cicerone, è relativo, in barba a questo schifoso mondo occidentale e anche agli orientamenti dei blogger filosofi (per dire così) che vanno per la maggiore, qui.
In effetti oggi non esiste più la filosofia (è un filosofo o un politico Massimo Cacciari, Buttiglione etc)e neppure la Religione. Esiste un solo dio, si chiama danaro. E la stupidità e la cattiveria egoistica degli economisti perchè se tutta l’umanità avesse il potere economico di viaggiare in tutto il mondo per piacere,avere l’auto e il modello di iphone che fa status, rincorrere i figli dalla danza alla piscina a judo alla scuola di musica etc etc ci vorrebbero ora 5 pianeti, fra 10 anni, 100.
Basta.
Aprile 26th, 2013 alle 18:05
Colpito dalle teorie del sig Bonciani(ModernMoney Theory di Warren Mosler), vorrei chiedere
Quanti milioni di persone avranno questo boom economico?
Queste milioni o miliardi di persone tutte le volte che dovranno alzarsi la mattina potranno ancora permettersi di sprecare un po’ d’acqua per farsi una doccia?
Il loro boom economico gioverà solo a loro oppure sarà un traguardo di benessere per tutta l’umanità?
Mille ringraziamenti sig Conciani
Aprile 26th, 2013 alle 18:11
vedi generale, te hai il bruttissimo vizio di usare il verbo leccare. io leccherei i della valle e ora anche l’immonda bestia.. vedi pallino, questo verbo è molto antipatico ed offensivo se eviti di usarlo mi fai un piacere. te l’ho detto gentilmente sennò poi dici che sono peso. con l’immonda ho avuto degli scozzi veramente pesanti, ce ne siamo detti di tutti i colori e per fortuna a volte è intervenuta la censura di david, ma col tempo ho imparato ad apprezzarlo e la vicenda di Mario ha contribuito a farmelo apprezzare ancora di più. e quando scrive dei post, questi non sono mai banali e spesso sono d’accordo con lui. secondo me è un grande, ma questo significa arrufianarsi? e a quale scopo poi?
per il resto ti auguro un buon divertimento sabato sera sul blog di beppe grillo, io da italiano lobotomizzato vo a mangià una pizza. ma anche se torna la miseria quella vera, visto che tanti lussi un l’ho mai avuti, sono sicuro che me la caverò meglio di tanti grillini intelligenti ed informati. se ne riparla.
Aprile 26th, 2013 alle 18:46
David, io e il Generale ci siamo già telefonati, abbiamo esposto le nostre argomentazioni, in modo pacifico e amichevole,siamo arrivati all’azzeramento di ogni punto di attrito, e ci siamo rinnovati la solita amicizia che da anni ci vede insieme nei nostri incontri.
Assolutamente tutto risolto , nel segno della stima, della musica, della Fiorentina , ma sopratutto dell’intelligenza .
Non saranno certo tre righi scritti di getto su un blog a farci leticare.
Un caro saluto.
Antonello
Aprile 26th, 2013 alle 19:20
@ Brighton: nessun problema, te ricordavi i martiri della resistenza uccisi da mano nemica e io rammentavo quelli uccisi da mano amica. Almeno ricordiamoli tutti.
Aprile 26th, 2013 alle 20:14
@generale
Non ho capito bene, ma ti posso ancora lampeggiare oppure no???
Zachini
Aprile 26th, 2013 alle 20:50
la gente che soffre e che muore per mano di chiunque con o senza motivo, riempiono le pagine della storia umana, io sono un uomo di 43 anni malato senza un indirizzo politico o una preferenza per capirsi meglio. Sei una persona intelligente e spesso leggo i tuoi commenti quando ho 5 minuti,
non sono quasi mai d`accordo con te, per correttezza ed onesta intellettuale, ma rispetto il tuo punto di vista e ti ringrazio per aver letto i miei commenti.
Marco Russo
Aprile 26th, 2013 alle 21:48
x alessandro livorno
spero che esista un inferno e spero che brucino per sempre, che Dio stramaledica questi ammassi di feci.
Alessandro Boldrini da Galleno
Aprile 27th, 2013 alle 08:20
@zac: lo puoi fare quanto vuoi, mi fa solo piacere, io ti risponderò però con due fari…
Mi ero stufato di vederla in garage e non prenderla mai.
E regalare bollo e assicurazione.
Poi siamo stati spettatori di un incidente mortale di un motociclista di 20 anni la scorsa estate che mi è morto davanti in un lago di sangue… (in pratica l’ho raccolto io) non riuscivamo più né io, né mia moglie a salirci sopra sereni.
Ci abbiamo messo una pietra sopra.
Ciao.
Aprile 27th, 2013 alle 10:10
Vorrei segnalare la tragedia umana che si e’ consumata in Bangladesh. Sono costernato e allibito da tutto cio’, che trovo nel nostro tempo inconcepibile e mostruoso. In questo blog in più’ di un’occasione ho notato la sensibilita’ di molti verso uomini ingiustamente morti per mano di altri uomini e credo che un eccidio come questo vada ricordato sempre a noi e ai nostri figli, che hanno l’obbligo di soffermarsi su quanto l’umanita’ possa essere bestiale e crudele più’ delle stesse bestie feroci, che almeno uccidpno per sopravvivere. E’ moralmente obbligatorio boicottare tutte le aziende coinvolte in questa immane tragedia, in questo omicidio plurimo di emormi dimensioni.
Grazie.
Marco.
Aprile 27th, 2013 alle 14:11
@giorgiogiorgi: tranquillo, vado a Genova con l’aglio in tasca!
Aprile 27th, 2013 alle 19:39
Hey David non sò se capita solo a mè però sù 10 persone che incontro 8 hanno problemi a riscuotere da altri è tutto un rincorrere il dovuto,vivere così è un incubo!
RISPOSTA
Non capita purtroppo solo a te…
Ciao,
David
Aprile 27th, 2013 alle 23:18
David
Valentina, Camilla e Cosimo, se può servire a consolarti hanno a favore una grande certezza e solo un piccolo dubbio a sfavore.
La certezza: si sono goduti una partenza molto migliore della tua.
Il dubbio: forse vivranno in un mondo più difficile (perchè tutto da verificare) rispetto al nostro.
marco
La notizia andava data in prima pagina sui quotidiani, all’inizio di tutti i TG.
Caro Marco, questo ti deve dare la misura di quanto siamo piagnoni noi del mondo ‘civilizzato’
Immonda bestia
David, io e il Generale ci siamo già telefonati, abbiamo esposto le nostre argomentazioni, in modo pacifico e amichevole..
Dici al babbo che hai fatto pace? Ma sai quanto ce ne frega.Questi sono i problemi del mondo!
Aprile 28th, 2013 alle 11:25
caro Gnamo, a me non frega una emerita fava sapere “quanto non te ne frega” se io e il Generale ci siamo riappacificati.
Ho solo inteso avvisare il padrone di casa che i suoi due ospiti si erano già dati la mano ancor prima del suo invito a farlo, dal momento che a lui era dispiaciuto di questa discussione avvenuta tra persone di sua conoscenza.
Si chiama rispetto per il titolare dl blog.
Ma te un dovevi pensà al Bangladesh ?
Addio bellino.
Immonda Bestia
Aprile 29th, 2013 alle 14:13
Scusa Ferdinando, forse non mi sono spiegato bene, il mio fine non era quello di avere un boom economico ma quello di salvare quello per cui milioni di persone sono morte vale a dire “LA DEMOCRAZIA” e ricordare a tutti che l’unica differenza, che ci pemette di vivere in uno stato democratico moderno anziche in un feudo o peggio in una colonia, è l’uso della moneta a deficit-positivo per il popolo e non ada esclusivo uso del signore come avviene oggi nell’euro-zona, dove lo stato non è più sovrano e monopolista della propia moneta ma ha ceduto queste caratteristiche fondamentali ad una banca privata (la BCE).Il discorso sarebbe molto lungo e se vuoi e sei interessato possiamo confrontarci tranquillamente (la mia mail è boncianifabio@gmail.com) Anche con Te David naturalmente.