Bello stare lì sul palco in mezzo alla Fiorentina e cinquemila persone.
Confesso di aver sottovalutato la portata dell’evento, nel senso che non credevo che venisse così tanta gente ed è stato un bene perché serve a sentire meno le preoccupazioni sul fatto che tutto vada bene.
Dice: ma che vuoi che sia per te che hai fatto decine di presentazioni, allo stadio con quarantamila spettatori prima di una partita o in un teatro?
Si vede che non vi siete mai trovati un minuto prima che tutto inizi: le farfalle nello stomaco ci sono sempre, poi un po’ d’esperienza ti aiuta a gestire la tensione, ma ogni volta è una prima volta.
E sono sicuro che basterebbero un paio di grandi bischerate a cancellare decine di anni di onorata carriera, questo vale anche per la radio.
Ma torniamo ai viola: li ho visti belli concentrati, si avverte a pelle un senso della disciplina, una misura nei gesti e nella goliardia (inevitabile e direi indispensabile per ragazzi di vent’anni) che ci saremmo sognati da quando è andato via Prandelli.
Insomma un bel gruppo, che deve diventare vincente e che per farlo deve vincere le gare possibili, come quella di domani contro il “mio” Torino.