Leggendo qualche post c’è davvero da avere paura a mandare i proprio figli allo stadio.
La descrizione della curva come luogo in cui può accadere di tutto perchè sottoposto alla legge tribale del più forte (o più violento) mi lascia piuttosto perplesso e penso (spero) che siano esagerazioni, perché altrimenti non si spiegherebbe il perché dodicimila persone continuino a andare in quel luogo descritto a tinte così fosche.
Certo, la Fiesole non è il circolo di Wimbledon e alle 17 non sono previste fragole con panna, ma da lì a dire che si rischiano le labbrate per aver espresso pareri contrari al comune sentire ce ne corre.
Comunque sia, io certe dinamiche non le ho mai conosciute, me ne sono sempre tenuto fuori, a me interessa solo che resti inviolabile e insindacabile il concetto di libertà d’espressione, su quello non sono ammessi sconti.
E a proposito di tifo, ieri sera ci siamo fatti una bella full immersion a Tavarnelle Val di Pesa, dove è rinato lo storico viola club: serata di goduria assoluta, con i ragazzi di Viola nel cuore (ragazzi per modo di dire… se si esclude la splendida Sara Lupo) a mitragliare di domande un Sandro Mencucci in grande forma e con il sottoscritto e Luca Calamai a cucire i vari interventi.
Grande entusiasmo e voglia di proseguire su questa strada, sembrano passati secoli e non appena dieci mesi dalle penose edizioni della Fiorentina durate due anni, quelle, per rinfrescare la memoria, 2010/2011 e 2011/2012.