Sono estremamente esigente con me stesso e chiedo sempre il meglio a chi mi sta accanto, in cambio provo a dare tutto nelle cose che mi interessano, nel lavoro che faccio, alla mia famiglia.
Succede così anche per la Fiorentina, che amo sportivamente da quando avevo cinque anni.
Mi sono letto tutto quello che avete scritto e mi sono detto che alcune delle critiche contrarie al mio precedente avevano un certo fondamento, erano insomma comprensibili.
E qui ritorno al mio profondo sentire: dalla mia tribù calcistica pretendo il massimo e non mi interessa quello che accade a Roma, Milano o Napoli.
Per meglio dire, mi interessa in termini di giustizia sportiva, ma non in quelli di etica, di valori morali, lì non transigo, non accetto compromessi.
Può anche darsi che dare del figlio di… sia uguale ai buuu ai Balotelli, ma non si potrebbe evitare se abbiamo ormai codificato quegli ululati come un’espressione di razzismo?
Perché continuare in una manifestazione becera, e per me idiota, che ci costringere a passare per quello che molti di noi non sono?
Fischiamolo Balotelli, fischiamolo Boateng, esattamente come Montolivo, ed evitiamo di dare ad altri appigli mediatici per attaccarci.
Io sono smisuratamente orgoglioso di essere fiorentino, me lo sento dentro questo orgoglio e mi infastidisce parecchio che si continui nel 2013 a parlare di certe cose.
Quanto a chi rivendica la purezza della curva, pensandola come ad un luogo dove si può dire di tutto, rispondo che la mia esperienza si ferma agli anni settanta, ma un cervello per pensare ce l’ho anch’io.
E se ritengo assurdo limitare la libertà personale degli individui (leggi il divieto di trasferta), penso anche che sarebbe l’ora di uscire da certe posizione oltranziste: ne guadagneremmo tutti parecchio.