Premesso che:
la Roma dal 6 giugno 1993 mi resta cordialmente sulle scatole;
che quando era a Firenze il prefetto Serra ha cercato di favorire i suoi fratelli di tifo giallorosso in modo spudorato;
che esiste da sempre un’impunità verso le loro malefatte, specialmente quando vanno in trasferta;
che con le loro fidejussioni false, nel 2002 ci saremmo iscritti anche noi al campionato di B e non saremmo falliti;
ecco, premesso tutto questo, io non sono mica tanto d’accordo con gli inglesi che hanno protestato per il trattamento ricevuto nella nostra Capitale durante Roma-Manchester.
Perché un po’ conosco la loro polizia e quelli mica stanno a guardare se appena si agitano un po’ le acque.
Ci sono stati diversi casi di italiani maltrattati nella loro civilissima Nazione e spesso nel calcio gli inglesi sono portatori sani di delinquenza.
Nel senso che stanno zitti e boni a casa loro, ma vengono inevitabilmente a fare casino da noi, quasi sempre molestamente ubriachi.
Altro pensiero politicamente scorretto: scusate, ma nella polemica tra lo scrivere bene e fare strafalcioni, io mi schiero dalla parte di Chiara e Innamoratipazzi.
Per carità, qualche volta sbaglio anch’io e anzi, più vado avanti con gli anni e più vengo colto da dubbi atroci che prima non avevo e che qualche volta risolvo chiedendo aiuto a Valentina, ma non mi sembra proprio un gran merito vantarsi di scrivere male grammaticalmente.
Qui tutti hanno la possibilità di esprimersi come meglio credono e tutti sono i benvenuti, ma, parafrasando il grande Moretti di “Palombella rossa”, “chi parla male, vive male”.
E vi confesso che anch’io faccio a volte il maestrino con i miei ragazzi quando sbattono contro gli “attimini” e i congiuntivi ormai moribondi.
Spero non me ne vogliate, ma è più forte di me.