Guardavo la partita e ripensavo al 2010.
Come immaginavo, solo a distanza di tempo si può capire veramente cosa sia riuscita a fare quella squadra costruita sul lavoro di Prandelli, le intuizioni di Corvino, la grande armonia tra proprietà e staff tecnico.
La Juve di ieri, cioè la migliore squadra italiana, è stata letteralmente presa a pallate da un Bayern che non mi sembrava più forte della formazione che giocò in dodici, con lo straniero Ovrebo a fare da centravanti decisivo.
Buffon sarà stato pure parzialmente colpevole sui due gol (ma nel primo c’è stata una deviazione decisiva), ma quante parate importanti ha fatto?
Non uscivano dall’area, sbagliavano quasi tutto, erano impacciati ed impauriti.
Noi invece soffrimmo abbastanza, specialmente nel finale del primo tempo, ma non ricordo sensazioni simili perché riuscimmo sempre a stare in partita.
Che tempi quei tempi: sono passati appena tre anni eppure a me quelle stagioni sembrano molto lontane e ho voglia di tornare a vivere certe sensazioni.