Giorgio Porrà è uno dei giornalisti più bravi in assoluto, certi suoi programmi televisivi restano delle chicche ancora godibili a distanza di anni.
Mai conosciuto direttamente, solo incrociato qualche volta nei diversi miei pellegrinaggi calcistici.
So che ha combattuto una dura battaglia e che l’ha vinta, speriamo per sempre, ma non è questo il punto perché uno può essere un leone come lui nella vita e poi un cane nella professione che esercita.
Ho detto di questo particolare della sua esistenza per spiegare che certamente è una persona che sa valutare bene cosa dire e come, soprattutto quando gli argomenti escono dal calcio.
Dico la verità: anche a me è sembrata fuori tempo, non in linea con il suo livello professionale, l’uscita con Montella su Pomigliano e Della Valle.
Mi è apparsa una polemica forzata, motivata non dalla voglia di attaccare i Della Valle e/o la Fiorentina (e perché poi?), ma piuttosto dalla fregola che ogni tanto ci prende di uscire dalle righe, di lasciare il “calcese” per addentrarci in altri settori.
Una domanda sbagliata però non giustifica l’ondata di indignazione che ho letto e sentito nei confronti di Porrà, anche perché Montella si è difeso benissimo da solo e sinceramente non è che con quelle parole ci hanno offeso la mamma, la moglie o la sorella.
Se uno dovesse disdire l’abbonamento a Sky per questo, mi spiegate per cosa paghiamo il canone alla nostra amata RAI che mantiene e ingrassa tantissimi nullafacenti, oltre a proporci programmi vergognosi?
Ecco perché vi invito a stare un po’ più calmi e ad arrabbiarvi meno su certe cose, che, credetemi, sono davvero marginali.