Bisogna per forza farli questi passi indietro, prima che sia troppo tardi.
Per esempio: nella nostra santificazione del calcio di una volta, siamo sempre tutti lì a dire nostalgicamente che “una bella scazzottata” tra tifosi era il massimo che poteva succedere, dando a questo gesto la patente di non gravità.
Sbagliato. Molto sbagliato.
Così legittiamo la violenza, ed il nostro meccanismo mentale è identico a chi, tra i protagonisti del calcio storico, considera l’arena di Piazza Santa Croce una zona franca, fuori dalle normali regole del vivere civile.
Ecco, vogliamo tornare al vivere civile, che deve comprendere pure lo spettacolo calcistico.
Va bene la presa in giro, ma non l’insulto, basta con il “devi morire” e tralscio i buu razzisti perché chi li fa è solo un mentecatto.
Ok al “chi non salta un bianconero (o rossonero, o interista, fate voi) é”, no a slogan offensivi, che pure, a microfoni spenti, ho cantato anch’io perché ormai era ed è normale approcciarsi così allo stadio.
Ci farà male vedere lo stadio vuoto, che fra l’altro è molto penalizzante per la Fiorentina, ma come ho scritto nel precedente post questa è davvero una delle ultime possibilità che abbiamo per non consegnare il nostro sport preferito ai teppisti travestiti da tifosi o sedicenti tali.