E’ ufficiale: giochiamo il miglior calcio del campionato.
Siamo ingenui, sprechiamo l’inverosimile, ma questa col Bologna era la cartina tornasole per capire chi eravamo.
Temevo infatti che tutto quel possesso palla fosse un po’ una concessione degli avversari, che insomma ci facessero arrivare fino ad un certo punto perché tanto sapevano che non saremmo stati pericolosi, che non tiravamo mai.
Oggi invece ci abbiamo provato (male) molte volte e avremmo dovuto vincere con almeno due gol di scarto.
Borja Valero, strepitoso, ma vorrei spendere due parole per Olivera, da me spesso criticato.
Anzi, criticato prima ancora che arrivasse, perché non mi è mai piaciuto e i primi nove mesi a Firenze mi hanno purtroppo dato ragione, ma con Montella le cose si vede prendono tutto un altro verso.
E così, invece del solito centrocampista casinista e falloso, ci siamo ritrovati un vice Pizarro che ha giocato una gara con i controfiocchi.
Il finale è velenoso e riguarda Natali non espulso: dopo Samuel per la seconda volta non ci danno quello che è nostro e non ne parlerà nessuno quando invece bisogna sottolineare, far vedere, ricordare, perché è anche su questi particolari che si decidono le partite.
Oggi c’è andata bene, ma a Milano no e comunque sono già due torti in fila che fanno riflettere.