…e tu non puoi farci niente, parafrasando Humphrey Bogart, nel film “L’utima minaccia”.
Confesso che oltre trent’anni di calcio raccontato non mi hanno proprio insegnato niente.
Quando Jovetic è andato a battere il rigore ho pensato nell’ordine le seguenti cose: Jo-Jo rimane certamente capocannoniere, se la Juve stasera pareggia, martedì la superiamo, chissà come faremo a tenere per tre giorni l’ambiente tranquillo dopo questa vittoria.
Ora, chi se la prende con Stevan, come ho sentito ieri sera negli sms arrivati a Radio Blu, non solo è un irriconoscente, ma ha probabilmente bisogno di un bel periodo di riposo, se non addirittura di evitare di tifare Fiorentina.
Jovetic è stato al Tardini uno dei peggiori, ha battuto malissimo dagli undici metri, ma che ci ha retto nelle prime tre partite sul piano realizzativo dopo il tanto lavoro del centrocampo?
Semmai il problema è sempre lo stesso: ci manca una grande punta, lo dicevo quando Toni segnava, lo ribadisco ora che ha fatto il fallo da rigore (e poteva pure essere ammonito per la seconda volta).
La Fiorentina è questa, si difende male, ma gioca bene a calcio ed io, che ho passato una nottata per buttare giù la delusione, sono soddisfatto perché ho ritrovato il gusto di vederla e di soffrire per lei.
Prima, per due anni, c’erano solo macerie e polemiche assurde e personali.

Ieri pomeriggio è stato ricordato dal Parma Pino Colombi, un signore della radiofonia, il primo con Gian Carlo Ceci a raccontare a metà anni settanta gli emiliani allora mi pare in C.
Assomigliava vagamente a Gerry Scotti ed era di una gentilezza unica, era uno di noi che ci sbattiamo da decenni con i fili telefonici prima e con i telefonini adesso certamente più per passione che per guadagno.
Io mi sono emozionato perché il Parma per rendere omaggio alla sua memoria ha chiesto il minuto di raccoglimento e ha fatto giocare la squadra con fascia nera al braccio in segno di lutto.
Vabbeh, ci ho pensato, sperando che sia il più lontano possibile, però ci ho pensato….