Al di là dei precedenti storici che vedono il calcio italiano sempre in difficoltà nel primo mese di attività, mi chiedo perché ci sia così tanta sorpresa per il non gioco degli azzurri ieri in Bulgaria.
Il livello è questo, ne’ più, ne’ meno.
Abbiamo attaccanti che appena dieci anni fa le partite le avrebbereo viste (per imparare) dalla televisione, basta pensare a Baggio lasciato colpevolmente a casa da Trapattoni ai Mondiali nippo-coreani del 2002.
A me Vieri sta profondamente sulle scatole (rise dopo aver sbagliato il rigore decisivo contro i Rangers, è una persona veramente sgradevole), ma mica lo vorrete paragonare quando era decentemente allenato a Matri-Pazzini-Osvaldo?
O Totti a Giovinco e via a seguire.
No via, siamo scarsi.
Ci sono ancora pochissime eccellenze stagionate (Pirlo, Buffon), uno straordinario centrocampista sempre più malmesso (De Rossi) e una massa di comprimari che forse Prandelli può elevare di tono se ha un mese per lavorarci sopra, ma non certo trasformare in calciatori di livello internazionale.
Uno come Giaccherini avrebbe fatto fatica a trovare spazio in una qualsiasi squadra che punti all’Europa e qui gioca titolare (qualcuno mi deve spiegare a cosa serva un esterno così): roba che Domenghini, Caudio, Claudio Sala, Bruno Conti e Donadoni dovrebbero mettere su un sit-in di protesta.