Ci deve essere un virus autolesionistico che da almeno trent’anni circola dalle parti di Firenze e che a volte si propaga negli ambienti viola fuori città.
Non si spiega altrimenti l’accanimento verbale e scritto di alcuni nei confronti di Emiliano Viviano.
Sembra per alcuni che un bel giorno Macia e Pradè uscendo dalla sede e facendo un giro lungo abbiano visto in una partitina alle Cascine un tipo alto con la maglia viola addosso, uno che parava qualcosa, gli abbiano chiesto se tifava per la Fiorentina, se fosse mai stato in Fiesole e dopo le sue risposte entusiastiche lo abbiano portato al Franchi, fatto firmare il contratto e mandato in porta.
Uno sprovveduto, insomma.
Uno che poteva essere chiunque altro e che ha avuto solo la fortuna di amare la maglia viola.
Basta, non se ne può più.
Io ho dato l’insufficienza a Viviano, perché a caldo e dal vivo non mi pare che sia stato reattivo nella carambola Hamsik-Borja Valero, ma da qui a definirlo una sciagura per la Fiorentina ce ne corre.
Gli si voleva dare la fascia di capitano, la maglia numero dieci e ora ci sono quelli certi che Neto sia meglio o addirittura che sia stata una disgrazia rinunciare a Boruc (infatti si è visto le corse che fanno per prenderselo…).
Emiliano Viviano è tra i quattro migliori portieri italiani, non è ancora la meglio della condizione e può pure darsi che abbia un eccesso di tensione per il fatto di essere il portiere della Fiorentina e allora noi che facciamo?
Lo martelliamo e ci martelliamo i testicoli per il solo gusto di farci del male.
Vediamo un po’ per quanto andrà avanti questa storia.