E lui, Ramadani, il Caliendo dei nostri tempi, prova e riprova a chiamare Pradé, Macia, pare addirittura Andrea Della Valle, ma la linea non c’è, forse è colpa del gestore o del troppo traffico in corso.
Pare abbia in mano non una, ma addirittura tre offerte da trenta milioni per la sua gallina dalle uova d’oro, ma da Firenze non lo stanno a sentire.
Non è per essere scortesi, ma proprio non hanno tempo e poi non c’è campo, la linea non prende, succede.
Mi piace tantissimo questo comportamento border-line dei dirigenti viola, a cominciare da Andrea, che vadano per una volta a quel paese il fair-play e il patto tra gentiluomini.
C’era un patto, una cluasola federalmente non valida?
Eh, sai com’è caro mio, nel calcio e nella vita le cose cambiano da un giorno all’altro.
E d’altra parte mica è detto e scritto che si debba essere sempre noi a prenderlo in tasca.
Fai un contratto da due milioni e mezzo lordi per quattro stagioni a Vargas e quello ad essere larghi ti gioca un anno e mezzo in tutto, ma i soldi li vuole tutti, poi continua a non dimagrire, ma c’è qualcosa di firmato.
Se però uno va meglio delle aspettative, eccolo lì pronto a battere cassa, a dire “sì, però adesso le cose sono cambiate”.
Infatti cari Ramadani (e Berti, perché ovviamente di mezzo c’è anche lui) le cose sembrano veramente cambiate in Fiorentina.
Ma voi continuate con tenacia a provare: prima o poi la linea si libera e qualcuno risponde, forse il primo settembre.