Per quanto possa rimanere antipatica la Roma non si può non ammirare il comportamento di Daniele De Rossi.
E non tanto per l’ennesimo no detto ieri al Manchester City, quanto per quello che è accaduto nella scorsa primavera: bastava che dicesse di no al rinnovo del contratto in scadenza, che passasse tre mesi un po’ agitati nella Capitale e si sarebbe ritrovato a guadagnare quanto Ibrahimovic.
Si dirà che i 6 milioni netti che prende di stipendio basteranno per le prossime venti generazioni dei De Rossi, ma quanti ne avete visti di giocatori che lasciano sul piatto una quindicina di milioni di euro netti?
Tutto questo per non danneggiare la società che l’ha cresciuto, per evitarle un bagno economico se fosse andato via a parametro a zero, direi per riconoscenza e amore: una vera e propria scelta di vita.
Per questo non mi ha sorpreso il suo ennesimo no agli inglesi ad una cessione che invece avrebbe fatto comodo alla Roma per incassare una somma incredibile che resterà solo nel libro dei sogni.