Ogni tanto mi diverto a leggere quello che circola via internet sul mio conto.
Secondo alcuni sarei un dittatore, uno che pretende di far dire agli altri quello che io voglio, secondo altri un leccapiedi, per qualcuno un fomentatore di folle.
La verità è che sono “solo” un direttore di radio, da venti mesi di due radio, ed il mio compito specifico è fare di queste emittenti il massimo che sia possibile per il loro ascolto.
Quando nel settembre del 1979 ho iniziato con Marco Brunetti alla regia il primo numero del Pentasport ero da solo, così è stato fino al 1984, poi sono stato insieme a Saverio fino al 1990 e infine ho costruito una redazione sempre più numerosa e con un numero crescente di opinionisti.
Ho sempre detto e fatto quello che mi è parso giusto, sbagliando diverse volte, ma nessuno mi ha mai condizionato: ho ascoltato tutti decidendo alla fine di testa mia e i risultati siete voi a giudicarli.
Da quando Radio Blu ha cambiato proprietà, e stiamo parlando del gennaio 2007, tutto è diventato più interessante ed importante, sono stati abbattuti steccati ed è aumentato a dismisura l’impegno.
La mia grande ambizione da quasi sei anni ad oggi è stata quella di fare della mia emittente un quotidiano radiofonico aperto a tutte le voci che ritenevo interessanti, senza che contasse minimamente se quelle voci erano o meno d’accordo col mio pensiero, qualcosa che assomigliasse per la Fiorentina a ciò che apprezzo in quotidiani come il Corriere della Sera o La Stampa: nessun partito preso, ma grande varietà di pensiero.
Perché io sono il direttore e do la linea editoriale a Blu, ma ogni opinionista ragiona con la propria testa ed è liberissimo di esprimere il proprio parere senza il minimo condizionamento.
In tutti questi lunghi anni ho mandato via dalla redazione pochissime persone e non perché non fossi d’accordo su ciò che dicevano, perché per quello sarebbe bastato aggiungere o anticipare che si stava parlando a titolo personale.
Ho invece mandato via in alcuni casi gente per motivi disciplinari o per uso improprio del microfono, mentre se ho cambiato degli opinionisti è stato solo perché ritenevo che ormai ci fosse poco da offrire.
Da domani nella Nazionale di Radio Blu entra Bernardo Brovarone, personaggio scomodo a 360 gradi, che sarà presente con le sue informazioni tecniche e di mercato anche su Sportiva.
In tanti lo adorano, altri lo detestano, certamente fa e farà discutere ed è proprio questo il motivo per cui quattro anni fa lo avrei voluto con noi.
A quella trattativa andata male seguirono impuntature e scazzi come spesso accade nel nostro mondo ed io non sono proprio il tipo che porge l’altra guancia, anche se credo di saper riconoscere quando sbaglio.
Per tutti i suoi fan penso sia un bel momento, per gli altri che resisteranno sarà interessante vederlo confrontarsi con dei pesi massimi del giornalismo fiorentino e nazionale, oltre che con ex campioni del calcio.
Lo sentirete in una versione diversa da come qualcuno di voi si era abituato, perché a Blu non ci sono primedonne e tutti giocano per la stessa squadra: io credo che ne guadagnerà lui per primo ad essere più stretto nei tempi.
Ovviamente non so assolutamente niente sul contenuto dei suoi interventi, per me potrà dire tutto e il contrario di tutto, sapendo di poterlo fare con 200mila persone all’ascolto e senza alcuna censura.