Ieri sera ho regalato un sogno a Tommaso Loreto: come capitano della presunta squadra di calcio a sette di Radio Blu gli ho fatto consegnare da Giancarlo Antognoni la coppa del quarto posto (eravamo in quattro…) del torneo dedicato alla memoria del grande Cesare Ugazzi, che della bandiera viola è stato davvero un grande amico.
Atmosfera bellissima a Doccia, tutti davvero a pensare a Cesare quando ad un certo punto ho avuto un flash impenitente e ho chiesto scherzando a Giancarlo: “ma come sta andando la causa che tu, De Sisti, gli eredi di Montuori, Baggio e Rui Costa avete promosso contro la Fiorentina per vilipendio della sacra maglia numero 10?”.
Lui ha elegantemente dribblato la domanda ed io mi sono chiesto ancora una volta come sia stato possibile insultare così quel numero e quella gloriosa casacca, “regalandola” prima a Silva e poi ad Olivera.
Ed il bello che tutti e due non hanno avuto il minimo pudore nell’accettarla, anzi si sono detti pronti e adatti per portarla degnamente in campo.
Si è visto come.
Poiché credo ancora che il calcio sia magia e poiché quella maglia è una specie di lampada di Aladino che va sfregata per vedere uscire un possibile genio, io mi faccio promotore di un’istanza che mi auguro verrà raccolta da Montella, che è stato un gran calciatore, in alcuni momenti non troppo lontano dall’essere un campione.
Se non viene qualcuno di veramente degno, e se Jovetic dovesse insistere nel voler giocare con l’8 (e tralascio le varie ed eventuali su Stevan perché ne abbiamo parlato fin troppo), ritiriamo per favore la maglia numero 10 per questo campionato.
Non la diamo a nessuno che poi ci faccia vergognare, perché in alcuni casi è molto meglio prendersi una pausa e riparlarne la prossima estate.

P.S. Qulcuno non ha capito: l’idea non è ritirare per sempre la maglia numero 10, ma semplicemente darla a Jovetic oppure a nessuno per questa stagione, se non c’è un giocatore “diverso” (in positivo dagli altri.

P.P.S L’ineffabile Suma, che durante Calciopoli ne disse di tutti i colori sulla Fiorentina, scrive su tuttomercatoweb che io eviterei di guardarlo in faccia quando ci incrociamo allo stadio (poche volte, per fortuna).
Ovviamente non merita un post, ma una precisazione sì: non solo l’ho sempre guardato in faccia (figuriamoci: mi sono scontrato in campo aperto con Batistuta, sai quanti Suma ci vogliono per arrivarci), ma poiché sono una persona educata un po’ di tempo fa l’ho pure salutato.
Lui molto villanamente non mi ha risposto e da quel momento ho smesso di farlo, ma per guardarlo in faccia, non si preoccupi, non ci sono problemi.
Anche se preferisco nettamente le numerose conduttrici con cui il signor direttore ama fare il piacione…