“Oh, non siamo il Real Madrid”, mi disse una volta in diretta Alessandro Lucarelli di fronte ad una mia comntestazione per via di uno scialbo pareggio.
Ecco, non siamo il Real Madrid.
O il Manchester e e neanche l’Inter.
Siamo la Fiorentina, ben orgogliosi della nostra identità, ma dobbiamo stare attenti a non perdere mai di vista il senso delle cose.
La Sampdoria è una buoma squadra, il campo era difficile in tutti i sensi e noi appesantiti da un richiamo di preparazione che dovrebbe dare i suoi frutti da aprile in poi.
Non è stato così disastroso, a meno che, appunto, non si pensi che si debba andare a Genova ed imporre i diritti di una classe che però così sfacciatamente superiore non è rispetto gli avversari.
Se Mutu non imbrocca la partita, se Toni lottta ma gira a vuoto e se Montolivo gioca la sua peggiore partita, tu devi per forza fare di necessità virtù e puntare a contenere (soffrendo) chi ti sta di fronte.
Ma mi accorgo che chi l’ha vista in televisione ha tratto impressioni molto diverse dalle mie che ero lì e comunque prendiamoci questo punto e pensiamo senza troppi processi alla gara di Milano.