Mettiamo che Behrami fosse andato a Londra e si fosse fatto male, ipotesi non del tutto fantascientifica: non avremmo detto che in società erano dei dilettanti perché non si rischia un capitale così importante, e sempre un po’ fragile, quando si può tranquillamente dire di no?
Certo che l’avremmo detto e pure scritto, siamo sinceri.
Quello che io non capisco, però, è perché abbiano dato l’ok a Behrami per allenarsi a 40 gradi nelle strutture della Fiorentina, quando sapevano benissimo che lo faceva solo per le Olimpiadi: ma si sono parlati e chiariti a giugno?
Ma soprattutto quello che proprio non comprendo è perché non possa uscire un comunicato o una conferenza stampa a cui partecipano Pradé e Behrami e in cui si spieghi esaurientemente i perché del no al giocatore, dicendo chiaramente che lo si è fatto per il bene della squadra.
Sinceramente, e con tutta la simpatia che ho per Behrami, persona davvero gradevole e combattente di razza, a me della Nazionale svizzera interessa zero, mentre invece mi scoccia molto che si sia aperto l’ennesimo fronte di guerra, come se non ne avessimo già abbastanza.
Essere un tifoso della Fiorentina negli ultimi due anni è ormai diventata una specie di missione.