Giusto far tornare i giocatori dieci giorni prima rispetto al previsto e giusto anche fare uscire allo scoperto Jovetic, su cui, me lo sento, ci dobbiamo aspettare qualcosa che non ci farà molto piacere.
Mi pare infatti che il mondo del montenegrino sia in fibrillazione, pronto a qualche dichiarazione roboante e non proprio d’amore.
Sono solo sensazioni, spero di sbagliare.
L’inizio mediatico di Montella è stato eccellente: simpatico, ma non troppo alla mano, quasi a voler sottolineare chelui è l’allenatore e che il carisma non è una questione di età.
Sul piano squisitamente dialettico Pradè non sta sbagliando un colpo, poi bisognerà vedere cosa riesce a fare con Macia sul mercato, però queste conferenze stampa che non si trasformano in risse o in esaltazione dell’io del protagonista mi sembrano un bel passo avanti rispetto al recente penoso passato.
Ribadisco il concetto: i signori Pradé, Montella e Macia sono chiamati a unire e hanno un compito mica troppo semplice: riportare la gente allo stadio, convincere le decine di migliaia che non faranno l’abbonamento a venire a vedere la Fiorentina.
Ieri ad aspettare Montella all’uscita c’erano non più di una cinquantina di persone, roba che non si vede nemmeno nella Lega Pro, mentre questa, lo ricordo a chi si fosse distratto, sarebbe la gloriosa Fiorentina.