Se davvero oggi presentano Montella (pare, anche se ad ora non esiste nessuna comunicazione ufficiale), possiamo a buona ragione dire che tra qualche ora partirà ufficialmente la nuova stagione viola.
Piccolo, ma concreto proposito per quello che stiamo per vivere: mi piacerebbe che fosse la stagione dei sorrisi, della comprensione, del dialogo tra una società che pare avere troppa paura ad aprirsi ed una tifoseria congestionata dalle solenni arrabbiature delle ultime due annate, cariche di delusioni quanto di veleni a tutti i livelli.
Parta Montella, che ha carisma, con qualcosa di dissacrante e divertente: il popolo viola nella sua stragrande maggioranza non aspetta altro che qualcuno che unisca e non divida.
Proviamo un po’ tutti a disintossicarci (anche il sottoscritto, certamente…) e ritroviamo il gusto di andare allo stadio, di seguire la Fiorentina con la passione nei nostri giorni più viola.
Quasi per combinazione, ma fino ad un certo punto, in questa settimana parte nel Pentasport un piccolo e spero prezioso regalo: una raccolta di contributi con i protagonisti del secondo scudetto, quello quasi insperato, e perciò ancora più bello, del 1969.
Avevo neanche 9 anni, parlare ora con le mie “figurine” di allora è stato per certi versi esaltante e per altri un modo per ripensare a perché avendo abbondantemente superato l’età della ragione sono ancora qui ad occuparmi di un pallone che rotola.